martedì 18 gennaio 2011

Maria Maddalena e Yeshuà


Maria Maddalena e Yeshua’

Giugno 2010
Maria Maddalena e Yeshua’
Amico, ci hanno rovinato il pranzo di Natale, suggerito un’ultima cena alle intenzioni, quasi come noi fossimo dalla parte di chi brucia le streghe, quasi come noi fossimo dalla parte dei più forti, e il mio assaggiatore di parole è morto al primo boccone, per questo non ho afferrato il senso, capito la loro spiegazione.
Si vede che i miei capelli arancio poggiati sulla veste blu erano già tradimento, si vede che il mio pube bagnato dal mare, le mie gambe bianche che venivano avanti nell’acqua, a fatica, una mano aperta che cerca le tue dita, un sorriso libero verso il tuo sguardo biblico erano già tradimento, si vede che i miei capelli erano troppo arancio, il vento troppo vento, i seni turgidi, i capezzoli dritti, la mia carne bianca, non erano certo immagine da Santa. Ricordo il mio scoppio di risa e il tuo volto sereno, l’ombra delle tue ciglia sul mio viso pieno, si vede che i tuoi capelli neri e i tuoi occhi blu erano tradimento, che i nostri piedi nudi suggerivano animi impuri, che la tua mano aperta ad accogliere la mia era uno schiaffo incauto alla loro ipocrisia, e questo nostro quadro di scandalo alla storia venga posto un giorno al centro soltanto alla memoria di un vero sentimento, sporcato dalla paura che fanno due risate senza colpa alcuna, che fanno due ragazzi senza paradiso, se non quello infinito di un istante condiviso, se non quello di quel bacio posato sul selciato, posato nel boccone, girato sul palato, posato sulla corda per l’impiccagione, poi sulla ghigliottina per non dargli neanche un nome, poi bruciato come eresia e infine crocifisso e ora dimenticato, che nessuno ha mai dipinto il pianto di una Maddalena come quello di un beato, echeggia Maddalena sarà ancora risata, sorride Cristo in croce alla sola donna amata.

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