Regista –
Bravo, perché io mi chiedo se andrà mai in scena e soprattutto se ci sarà un
finale!
Max – Cose
che ci chiediamo un po’ tutti! Perché? Perché siamo abitudinari, ecco perché.
Per forza col sole che sorge tutti i giorni e tramonta sempre alla stessa ora, (urla)
ma se un giorno non tramontasse? Tutti a lamentarsi con Dio, a morire nel
dubbio prima di pensare a un’iniziativa, ma cosa parlo se una massa di cretini
regola la vita a ricorrenze, se esiste il carnevale, la Befana, l’ultimo
dell’anno e perché no, festeggiamo anche tutti i morti e tutti i santi giusto
perché anche se non sei più di questa terra ti becchi anche tu la tua
ricorrenza! E che dire della festa della mamma, del papà, degli innamorati,
della donna, dei lavoratori, ci tirano per il culo col sorriso! E’ un incubo, capite? Non c’è creatività, non c’è
possibilità, viviamo in un regime, se non festeggi il Natale ti guardano
storto, se non festeggi l’ultimo dell’anno avrai tutta la vita delle turbe
perché sei un diverso, se vai a letto quel cazzo di giorno prima di mezzanotte
per tutta la notte non potrai dormire,
dovrai pensare a quale festa inventarti da sbandierare agli amici il giorno
dopo quando ti faranno il terzo grado e poi le vacanze, estive, invernali,
condanne sì, ti diverti ma solo quando lo decide lo stato, solo in certi
periodi dell’anno si aprono i cancelli e si fanno uscire mandrie di
sconfitti a gioire di qualche ora
d’aria. Carcerati siamo. E il grave è che le sbarre ci mancano, ci mancano i
secondini, ci mancano le regole, le leggi, mentre sogniamo l’anarchia come una
polluzione notturna e vergognosa da mantenere segreta! Che finale posso
inventare, eh? (urla) Sarà comunque banale, perché tutti vogliamo la
vita banale! Sarà comunque ordinario, (rassegnato) che nausea! (Con
aria di sfida) Ma chiediamo il finale ad Alex o a Superman lì, visto che si
stanno inventando da sé.
Regista – Max
sta a te prendere le redini di questa storia, se non sai neppure gestire i tuoi
personaggi …
Ehi –
Posso andare a fumare? Perché io sento,
sento che non mi trovo a mio agio, ecco io…
Regista – Ti
ho già detto che non si fuma! Max, e questo qui? Non parla mai e quando parla è
peggio! Cosa ne facciamo?
Max – Io
l’ho detto di tagliarlo, perché una volta per il bene di tutti io e te non andiamo
d’accordo eh? (pausa) E poi frequenta Alex!
Regista – (Urlando)
Cosa fai?
Max – (provocatorio,
verso Ehi) Cerca di dire qualcosa di sensato, abbiamo appena passato pagina
trentatré, l’età di Cristo!
Ehi – (terrorizzato)
La frequento, adesso non esageriamo, perché mi sono calato…
Regista – Cosa
hai osato fare?
Alex – (Cercando
di salvarsi e di salvarlo) Calarsi nel personaggio! Solo perché si è calato
nel personaggio gli state facendo un processo, Max perché non gli inventi delle battute, eh?
Max – Le
uniche battute che mi vengono sono “guarda qua”
Alex – (sprezzante)
Ti credevo uno scrittore!
Max – Mi credevo anch’io.
Regista - Lo credevamo tutti!
Ehi – (urlando)
Io non l’ho mai creduto!
Max – (ride
arrogante) E non é finita qui! Alex, (ride) Alex (ride senza
riuscire a trattenersi) Alex gli ha
detto che le ridà fiducia nel mondo!
Regista – Hai
scritto sto schifo e ci trovi anche da ridere?
Max – (offeso)
No, questo schifo se l’è scritto da sola, lei e lui si stanno scrivendo la
commedia e si trovano nelle pause e lui si cala le brache o scusa, (guardando
Alex) si cala nel personaggio, si cala! (urla) Ci stanno a prendere
per il culo! (sognante) Alex, (verso il regista) te la ricordi
come l’avevo descritta, te la ricordi? Guardala ora! (rifacendo il verso
sottile da donna) “Mi ridai fiducia nel mondo” e non sai che cosa ha tirato
fuori, scusa la metafora visto l’argomento, mi ha detto che lui (indica Ehi)
ha un gran bell’arnese, arnese capisci? Capisci come parla?
Regista – (imbarazzato)
La ragazza cresce. Fa esperienze, apprende da ciò che vede, non c’è colpa in
ciò che dice, è proprio perché tu l’hai voluta così pura che lei dice ciò che
sente senza censura, come una bambina, non c’è malizia in lei, se non appunto
quella giocosa delle bambine.
Max – Ho
visto come lo guarda. Quella ne sa più di noi! Bambina un corno! Una perversa
ecco cos’è!
Alex – Si
vede che è così che vuoi le donne eh,
Max? Bambine ingenue e maliziose, piccole Lolite, non è così? (si alza dalla
sedia minacciosa verso Max) Non hai inventato nulla di nuovo! (al
regista) Non è vero che mi invento le parole, io sono i suoi desideri,
quelli che non ammette neppure a se stesso, ecco! Vuole la bambina vestita da
ragazzo che gioca con lo yo-yo, si sa tutti gli uomini sono un po’ pedofili,
vero Max ? E tu gli crei la donna-bambina inventata e reinventata ma che funziona sempre! L’importante è che poi non
si degeneri, (Alex è infuriata e determinata) sì la donna – bambina mi
attizza ma poi è la donna che voglio a letto, non certo una che preferisce lo
yo-yo o lo zucchero filato, vero? E io donna divento! Ma poi l’autore - uomo è
in crisi e desidera un’altra figura, la consolatrice, la mammina. E io lo
divento! E così ogni uomo in platea è soddisfatto, l’attrice si è trasformata
almeno in una delle sue figure predilette, meglio in tutte! E comunque l’angelo
prevale, puttana solo a letto e con la benedizione di Dio, ma per il resto guai
a dire parolacce, guai a mostrarsi esperte, guai a tornare donne prima del
tempo, guai! Alex è la scema con lo yo-yo in mano che aspetta un cenno dal suo
uomo! Ma scemo sei tu Max che non capisci che persino i tuoi personaggi ti
stanno tirando per il culo, che trasformarmi per te è la cosa più semplice e
banale e mi stai annoiando a morte. La
donna fa paura vero, Max? La donna ne ha visti! (gli uomini si mettono le
mani come a difendere il loro sesso) La donna fa paragoni, li fa anche se
non lo dice, la donna sa, la donna ha un vissuto sessuale, (urla) la
donna sa fingere un orgasmo cosa che l’uomo non può fare! (gli uomini
stringono i denti e fanno una smorfia di comune dolore nel dovere sentire ciò
che non vorrebbero sentire, Alex diviene triste) Quando poi ne ha uno vero
è lì che si frega e, l’uomo capisce, ma è troppo orgoglioso per ammetterlo, preferisce
pensare di essere andato meglio del solito! Povere donne! Ma io non me la
faccio raccontare come una verginella! (rincara la dose muovendosi
minacciosa verso Max) E così ti senti inadeguato, non ti lasci andare
perché sei sempre lì a misurartelo, ed ecco che fai nascere questo disgraziato (indicando
Ehi) a cui dai la colpa di tutto e un sesso immenso. E riversi su di lui
ogni tua frustrazione e il tuo odio e la tua invidia e il tuo desiderio e il
desiderio di tutti (urla) un grande cazzo con cui governare il mondo! (Agli
uomini nasce un sorriso beato sul viso) No, non sono pura, non sono ingenua
e neanche scema! Sono persino volgare e sono qui per svelarti una cosa che ti
getterà nello sconforto più totale, proprio perché sono io a dirtela, la tua Madonna.
(Pausa, continua minacciosa scandendo le parole come colpi d’arma da fuoco) Io
ho le stesse voglie, gli stessi pruriti di un uomo!
Max – (Urla,
la testa tra le mani) No!
Alex –
Sorpreso? La tua filosofia spicciola mi urta, mi urta e non mi soddisfa, quello
che cerco è una storia di sesso e basta, sesso senza limiti, senza tabù, senza
perdersi in descrizioni, capisci? Non voglio neanche sapere come si chiama, o
che lavoro fa, voglio solo che si cali le brache, chiaro? (si calma) L’ho
detto, come sto bene, l’ho detto! (urla) Cacca, piscia, culo, tutto
posso dire, tutto!
(Pausa, dopo lo sfogo si rende conto dell’imbarazzo
di tutti e dell’enorme silenzio, urla verso il pubblico) Una donna che dice questo è una puttana, vero?
Regista – (pausa)
No Alex è solo una maleducata, non ne facciamo una questione femminista ora, in
questa commedia c’è già abbastanza casino senza che tiriamo fuori l’invidia del
pene!
Max – (rabbioso)
No, facciamone una questione femminista invece! Visto che abbiamo una degna infiltrata!
Tu che hai a mala pena vent’anni cosa vuoi sapere eh? Possibile che io debbo
soffrire come uomo delle rivendicazioni di tua madre e di tua nonna e della
madre di tua nonna, non capisci che io non c’entro più con gli antichi romani e
sto pagando da molto prima, non capisci? Non capisci che ogni uomo che nasce ha
già su di se l’odio secolare di donne già morte anni prima? E che siccome
queste a loro volta si dovevano vendicare della vendetta delle loro madri e delle loro nonne e delle madri delle
loro nonne lasciano alle figlie questa fiaccola accesa della vendetta che
continuate a passarvi come una staffetta di anno in anno, secolo in secolo?
Peggio delle Olimpiadi! Perché dalla
preistoria a oggi le donne sono incazzate e gli uomini subiscono ogni
rivendicazione e purtroppo non basta la vita di centinaia di uomini, di
migliaia di uomini per la vendetta secolare di donne da secoli incazzate a
morte! (pausa poi urla) Fido! Non si può dire fido come in qualsiasi
gioco di merda? Perché vedi Alex se proprio vogliamo andare indietro nel tempo,
tua madre sarà stata incazzata con tuo padre in quanto donna, tua nonna con tuo
nonno, la mamma di tua nonna sarà stata ancora più incazzata e potremmo
arrivare a Napoleone, capisci? Magari scopriamo che tu sei una discendete e che
Napoleone con le donne era uno stronzo, ma io cazzo c’entro con Napoleone? Se
la mia colpa è solo il sesso, ecco che mi sento inadeguato, ecco che non ci
possiamo calare le brache che ci si ammoscia, perché in voi è il desiderio di
tagliarlo, più che averlo, capisci? Per forza siamo impotenti! Non sappiamo
quale reincarnazione di donna incazzata ci sta per possedere ecco! Tregua! Solo questo, ecco perché la
donna bambina ci fa sentire più sicuri, perché forse ancora non è stata da voi
caricata, ancora non è così incazzata! Il fatto è che non posso raccogliere la
vendetta delle tue nonne e bisnonne e delle tue antenate, ma a malapena la tua,
non credo di avere una vita così lunga neppure per il flagello che mi si sta
per abbattere sopra.
Alex – Beh!
(inflessibile) Qualcuno dovrà pagare, comunque!
Ehi – Pos… Posso andare a fumare mi,
mi tremano le gambe, mi, mi è diventato piccolissimo, posso?
TUTTI:
-
No!
Max – Credo che diventerò gay.
Alex – Vigliacco!
Regista – Non importa, Max basta che scrivi! Alex, ti sei calmata? In quanto al
sesso fai ciò che credi, sfogati ragazza! Basta che reciti, anzi se questo ti
aiutasse a recitare meglio, con più grinta, fai pure!
Max – Ma tu da che parte stai?
Regista - (urla) Basta! Lo sapevo, è per questo che non voglio le storie
d’amore, portano a tutto, si parla dell’universale, ci si parla addosso, si
allungano le commedie! Ben vengano le storie da una botta e via! Quella è tutta
salute! L’amore, la gelosia e la possessività vanno al passo qui dentro! Le
storie a teatro si devono avere al di fuori della propria compagnia!
Alex – Ma non dovrebbe essere così difficile amarsi, se Max non fosse uno
scrittore cinico e maschilista e (esita) sciovinista!
TUTTI LA GUARDANO DI COLPO E LE CHIEDONO IN CORO:
-
Che vuol dire ?
Alex – (imbarazzata)
E che ne so, nei film tutte le donne lo dicono (pausa, pesta i piedi
nervosa) e nessuno chiede loro il significato! (singhiozza) Ero
andata così bene fino ad ora, perché, perché non è mai come nei film!
Regista – Dicevo,
non voglio gelosie! (urla) Voglio uno scrittore, voglio un’attrice e
voglio un tecnico - luci e aiuto regista…
Ehi – Eh!
Anch’io voglio tante cose!
Regista – Non
chiedo altro! Non voglio più sapere quando uno si cala le brache o quando
l’altra decide di farsi l’intero pianeta perché è per la liberazione sessuale,
o per il sesso senza frontiere, o perché ci avviciniamo ad accogliere l’Europa (pausa,
guarda Alex) tra le gambe! Non
voglio ascoltare crisi isteriche di un autore in menopausa!
Max – Sono
soltanto alla crisi post - parto! Non esageriamo.
Ehi –
Siccome ognuno qui ha le sue crisi e a me sembra come al solito di non
c’entrare un cazzo, pensavo che una cosa potrei risolverla, se Alex desidera
solo uno che si cali le brache, forse è il destino, posso aiutarla? Una
sveltina e torniamo tutti di buon umore!? Perché non ammettere con coscienza di
causa che tutto gira e rigira si basa su quello, tutti questi screzi non sono
altro, queste liti, che libere manifestazioni di predominio, lotte in presenza
della femmina che si fanno tra uomini, non avendo grandi code piumate da
mostrare, o corna con cui combatterci, (guarda Max) visibili almeno! Noi
stiamo qui a palleggiarci parole, dette e ridette, a sfoderare conoscenze come
colpi di fucile, Alex è solo il capro espiatorio, ci sono troppi uomini in
questa commedia, come troppi pesci in un’ acquario!
Max – (alzandosi)
Complimenti per la metafora!
Ehi – Ma è
vero, Alex è la sola donna, non c’è equilibrio, la stupriamo solo con gli occhi
ogni volta che ci compare davanti, nonostante si vesta da uomo, manda chiari
segnali a livello ormonale intendo, quante volte abbiamo già fatto cadere le
matite eh? (Alex guarda Ehi sconcertata mentre Max e il regista non visti
continuano a fare cenni a Ehi di stare
zitto, senza alcun risultato) E la volta che mi sono chinato io a
raccoglierle Max mi ha tirato un calcio in culo! E quando ci siamo arrampicati
tutti contro il vetro del bagno? (di nuovo cercano disperatamente di fare
cenni contrari) Con tutti i nasi schiacciati contro il vetro sembravamo
proprio porcelli, e nessuno voleva fare la base d’appoggio e poi voi vi siete
arrabbiati con me perché sono caduto proprio nel momento più bello e siamo
caduti tutti e quando ci siamo arrampicati di nuovo si era già vestita! E
quando le abbiamo fatto indossare non so quanti abiti di scena totalmente
inutili solo per spiarla a turno? (I due hanno un mancamento, Alex quasi le
lacrime dalla rabbia) So che è dura da accettare ma io lo so, la vita è
tutta una questione di misura e, la vostra aggressività nei miei confronti è da
imputarsi alla riproduzione sessuale, nel senso che io potrei arrivare ad Alex
anche da qui seduto!
Max –
L’uccido!
Regista – Ehi
vai a fumare, basta che taci!
GUARDANO ALEX CHE LI FISSA DISGUSTATA.
Max – Già
che siamo venuti a confessioni, cioè che quel cretino ha confessato, di che
colore porti le mutande Alex oggi? E’ un gioco, noi ci si chiedeva, ecco.
Alex – Non
le porto. E che mi vesto anche da uomo! Che cosa sperate di vedere anche se mi
chino?
Max – (Imbarazzato)
Oh, beh! A noi basta, basta poco per cambiarci la giornata, basta, basta la
postura, Alex!
Regista – Per
tenere allenata la fantasia, ecco, sai vedo, non vedo, e più non vedo, più
cerco di vedere e… basta! Ammettiamolo, è vero, troppi pesci! Troppi pesci in
questo acquario. Max, è tutta colpa tua, come ti viene in mente di scrivere una
commedia con quattro uomini e una donna!
Max –
Perché scusa, nella vita tu ti trovi sempre in coppia? Per le strade vedi
sempre la gente equamente divisa? Un maschio e una femmina, un maschio e una
femmina? Non capisco perché a teatro deve esserci un equilibrio che non c’é
nella vita!
Regista – Max
capita che il teatro rappresenti scene di vita ma non è la vita, anche perché
altrimenti ci si annoierebbe a morte, per questo se ad esempio un uomo va in
bagno nella vita, a teatro non lo facciamo vedere! Almeno solitamente! Le donne
che si fanno la ceretta, uomini e donne che si fanno il bidè cosa mi starebbero
a dire?
Max – In
senso di battute al pubblico?
Regista –
Anche!
Max –
Usciamo dalle regole! (tutti lo guardano spaventati) Rappresentiamo
tutto, ripeto tutto, basta balle, tutto ma tutto di tutto, chiaro?
SGUARDI DA
SATIRI VERSO ALEX.
Alex – Io
non mi faccio il bidè in scena!
Max – Che
ipocriti! Allora facciamo il solito teatro di personaggi sterili che non hanno
altro che battute, (medita) la gente penserà come al solito che gli
attori non si lavano! E sarà colpa tua Alex!
Alex – E
poi nessuno sarebbe spontaneo, neppure nel farsi il bidè, sarebbe un bidè
esibizionista, un’esibizione fatta per il pubblico.
Max –
Questo è vero! (Riflette, poi è colto da folgorazione) Ma se fosse un
bidè itinerante?
Regista – Un
che?
Max – Se
il pubblico partecipasse, se si sentisse dentro la cosa, ecco che nessuno
guarderebbe più uno come se lo fa.
Regista –
Max, non è pop art è teatro!
Alex –
Non fai altro che uscire fuori tema!
Max – Non
c’è nessun tema! La mia è una fase di studio!
Regista –
Riguarda anche il pubblico!?
Max –
(Sconsolato) Tutti quelli che si fanno il bidè, e che fanno teatro e che
cercano la verità.
SONO TUTTI A TESTA BASSA SUL COPIONE, UNO SCATTO
FULMINEO STUDIATO AD ARTE E CADE UN ASTUCCIO DI MATITE, POCHI ISTANTI E TORNA
EHI COL FIATONE, VORREBBE ESPRIMERSI MA NON GLI ESCONO LE PAROLE.
Max – Non
posso vederlo! Che ti succede, ora? Parla! Devi avere un ottimo motivo per
privarci di questa scena!
Regista – Che
c’è ?
Ehi - (ansimando) Quello, quello, quello
della S. I. A . E ! Sta arrivando, mi sembrava arrabbiatissimo!
VELOCISSIMI TUTTI NASCONDONO I COPIONI IN UN UNICO
GESTO INCONDIZIONATO TIRANO FUORI LIBRI, GIORNALI E CARTE DA GIOCO. ENTRA
L’UOMO DELLA SIAE.
Uomo della siae
– Bene abbiamo giocato! (Tutti lo guardano totalmente inespressivi) Adesso,
il tempo dei giochi è finito!
Ehi – (Tirando
fuori le bocce) E chi lo ha detto?
Uomo della siae
– Avanti, coraggio il copione, (scandisce verso Ehi) Lo tiri fuori!
Max – Per
il bene di tutti, non lo provochi!
Uomo della siae
– Signori, non facciamo i bambini! E’ solo un 20%
Regista (tra
sé) - Sanguisughe!
Max (tra
sé) – Avvoltoi!
Alex (tra
sé) – Impotente!
TUTTI GUARDANO ALEX:
Alex – (Imbarazzata)
Lo vedo subito, io!
Uomo della siae
– (Estraendo una pistola di plastica) Fuori le locandine! (prende Ehi
con un gesto fulmineo e gli punta la pistola alla bocca) A quando lo
spettacolo?
Max – Lo
spettacolo lo sta dando lei! Non ci sarà alcuna commedia, mi creda!
Regista – Gli
creda, è l’unica cosa sensata che abbia detto fino ad ora!
Uomo della siae
– E l’attrice, cosa dice? (continuando a tenere l’ostaggio)
Alex –
Faccio la puttana!
Uomo della siae
– Ma guarda, pochi giorni fa era un’assistente sociale! Ha!
Alex – Poi
ho cominciato a portarmi il lavoro a casa, e allora?
Uomo della siae
– Una puttana? Vestita da ragazzo?
Alex – (provocatoria)
Perché non la eccita? (Guardando Max con occhi di sfida) Posso toglierli
i pantaloni!
Max –
Ferma, ne basta uno!
Uomo della siae – (vittorioso) Di attori, eh?
Max – No,
di esibizionisti!
Ehi – (parlando
a fatica, quasi soffocato dall’arma) Vero, Alex non lo fare! Poi ci provi
gusto e non la smetti più!
Uomo della siae
– (esasperato) Basta! Io domani devo lavorare non come voi!
Regista – Noi
domani si gioca sempre a carte, se vuole ripassare!
Max –
Posso farle una domanda?
TUTTI GUARDANO MAX MALISSIMO.
Uomo della siae
– Prego, sia veloce!
Max –
Perché continua a minacciare il nostro amico con una stupida pistola ad acqua?
Uomo della siae
– Semplice, perché non è ad acqua! Ha! (scoppia in una secca risata
isterica)
Ehi –
Liberatemi, vi prego!
Max – (impassibile)
Comunque ha sbagliato ostaggio, ha preso l’unico cui non gliene frega niente
nessuno, posso farle una seconda domanda?
Uomo della siae
– Se è in grado di farla senza perdersi!
Max – Ma
quando a lei da piccolo chiedevano: “ Cosa vuoi fare da grande bel bambino?”
Lei cosa rispondeva? Non avrà risposto L’UOMO DELLA SIAE, vero? Ecco quali sono
state le fasi della sua crescita?
Uomo della siae
– (imbarazzato, si riscatta immediatamente) E le fasi della sua
scrittura?
Regista – Temo
simili alle fasi della sua crescita (pausa) nulle.
Max – (guardando
storto il regista e rivolgendosi nuovamente alla sua vittima) Non si
risponde a una domanda con una domanda! (tra sé) Questo fa sempre
effetto quando non sai dare la risposta, allora?
Uomo della siae
– Comunque volevo... (inconsapevolmente
lascia andare l’ostaggio che saltella via silenzioso e si accuccia dietro Max)
TUTTI
-
Voleva?
Uomo della siae
– Volevo fare l’attore (pausa) cabarettistico.
SILENZIO DI GHIACCIO, TUTTI SONO SERI E LO GUARDANO
SPIETATI.
Regista – Ma
lei è estremamente portato!
Uomo della siae
– (trionfante) Lo dice da regista!
Regista – No,
no! Da scommettitore, ricorda?
MAX, VISCIDO GLI E’ ALLE SPALLE IN UN BATTER
D’OCCHIO MENTRE GLI SIBILA A UN ORECCHIO:
Max –
Forse qualcosa non ha funzionato? Ha fatto qualche scuola, ha provato a
frequentare il teatro, (tra i denti) invece di inseguirlo?
Uomo della siae
– (depresso) Mi hanno bocciato (pausa) ripetutamente, ho pagato
professori interni ed esterni, hanno preso i miei soldi, (urla) mi hanno
stretto la mano e strizzato l’occhio, quando sono entrato la commissione letto
il mio nome, l’intera commissione, mi ha fatto un sorriso smagliante, ricordo i
denti di tutti in fila! Una tacita promessa di diploma assicurato, anni di
sacrifici in una bustarella che si sarebbero distribuiti adeguatamente! (pausa)
Ma quando mi hanno visto fare il pezzo che avevo preparato, è stato più forte
di loro e mi hanno bocciato!
Max – (sadico)
Non deve scoraggiarsi, è tra amici! Forse, vede, era troppo efficiente, ecco! Quello che si potrebbe definire un
cacasodo, (Max si accorge che tutti lo guardano interrogativi) traduco:
cacasodo, dicesi di una persona dal portamento esageratamente grave e
contenuto! Vede gli artisti non lo sono mai e magari la invidiavano, ecco! Mi dica, per caso era anche un po’ rigido?
L’UOMO DELLA SIAE LO GUARDA COME ILLUMINATO.
Ehi - (imitando il tono sadico, sarcastico di
Max) Aveva forse l’aspetto di uno che ha una scopa in culo?
L’UOMO DELLA SIAE VERGOGNANDOSI FA CENNO DI SI E POI
GUARDA TUTTI, TUTTI SONO DAVANTI A LUI E SCUOTONO LA TESTA IN UN UNICO GESTO
FLUIDO E SINCRONIZZATO DI TOTALE DISSENSO, A RICORDARE UNA COMMISSIONE
IMPLACABILE.
Max – (incalzante
conduce lo psicodramma) Un po’ cacasenno? Dicesi di una persona saccente,
di un saputello! Forse era un codardo, Cacasotto? Un po’ vigliacco lo era
perché ha pagato! O forse non ha pagato adeguatamente, in questo caso sarebbe
anche un cacastecchi, dicesi di una persona spilorcia; anche, arida e stentata nell’esprimersi, o
semplicemente avrà fatto qualche cacata!
Ehi – Secondo
me è solo un cacazibetto che pensava di
fottere una giuria con qualche caccabaldola che poi non è servita a un cacchio!
SILENZIO, TUTTI LO GUARDANO MALISSIMO.
Ehi –
Traduco, secondo me è solo un damerino
che pensava di fottere una giuria con qualche smanceria che poi non è servita a
un cacchio, cacchio dicesi cacchio!
L’UOMO GUARDA LA COMMISSIONE TUTTI FANNO CENNO DI
SI.
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