domenica 3 marzo 2019

IL BISOGNO DI UN FINALE - parte prima


Foto Grafica Andrea Moretti




 




 

IL BISOGNO DI UN FINALE

  

Di

 

Eloisa Guidarelli

 

 

Personaggi:

 

 

Il regista

 

 

Max (l’autore)

 

 

Alex (l’attrice)

 

 

Ehi (tecnico luci- aiuto regista-esibizionista)

 

 

Uomo della S.I.A.E
 
 
 
 

Il Bisogno di un Finale

 
UN TEATRO ABBANDONATO, UN RAGAZZO GIOVANE ENTRA ATTRAVERSANDO IL CORRIDOIO CENTRALE (AI LATI SARA’ IL PUBBLICO, SE NON CI SARA’ POTREMMO DIRE CHE E’ VOLUTO, SE CE NE SARA’ POCO ANCHE, SE CE NE SARA’ SFIGA, MA QUESTI SONO PROBLEMI DEL REGISTA) PORTA UNA LUNGA SCIARPA E UN BERRETTO DI LANA, HA PANTALONI TROPPO AMPI, CHE NASCONDONO UN CORPO ATLETICO E SLANCIATO, CAMMINA STRISCIANDO I PIEDI PER TERRA, LO SGUARDO E’ VERSO IL BASSO NON VEDIAMO IL VOLTO, SALE SVOGLIATO LE SCALE FINO A TROVARSI SUL PALCOSCENICO, LO ABBIAMO SEMPRE DI SPALLE, FA PER SPARIRE DIETRO LE QUINTE IN FONDO,  POI SI  SOFFERMA, ESITA E DI SCATTO SI GIRA, VIENE VELOCE IN PRIMA A TESTA BASSA, COME CHI, FIERO, HA PRESO UNA DECISIONE DIFFICILE, FINALMENTE ALZA LA TESTA, IL VOLTO FEMMINILE  E’ PIENO DI TAGLI, LO SGUARDO E’ TORVO E GLI OCCHI TRADISCONO UN PASSATO DI RECENTI  FERITE.
   
Max  -      Se  questo è un teatro (lunga pausa il ragazzo si guarda attorno) e questo ha tutto l’aspetto di  un teatro, (tra sé) non riuscirò mai a dire queste parole, (riprende, dopo un sospiro) tante sedie,  poco pubblico,  imbarazzo, schiarimenti di voce,  terrore di  essere coinvolti in qualche performance con qualche cretino di attore, di conseguenza posizione bassa sulla sedia stile interrogazione a tappeto. Vorrei chiedere alla gente presente perché è venuta,  tranquilli non lo faccio. Non faccio neanche l’attore,  come se non lo sapessi che in teatro non si viene più per seguire uno spettacolo, come si faceva fino a poco tempo fa,  si qualcuno c’è,  è vero, ma non si aspetta nessuno spettacolo. La gente qui ai miei  lati e lì,  là, non assiste a nessuna recita (pausa lunghissima)  prega! La chiesa ha avuto finalmente il sopravvento sui teatri! (pausa) E come se non bastasse ha ricoperto anche gli ultimi posti a sedere di viola. (Urla) Ma il teatro si regge sulla sfiga da anni e non saranno certo questi colpi bassi a fare  paura agli attori, (pausa, diventa triste) per non parlare degli altri.  Quelli  che non potrebbero fermare neppure le crociate, (il tono del ragazzo tradisce una profonda amarezza) quelli che non ferma nessuno, quelli che non vedono ostacoli, quelli che non vedono…non  vedono …(cerca le parole)
 
 
UN UOMO ALTO, IMPONENTE ENTRA ATTRAVERSANDO IL LUNGO CORRIDOIO, FA LO STESSO TRAGITTO FATTO DAL RAGAZZO, SALE LE SCALE SI TROVA SUL PALCOSCENICO E PASSA SOPRA AL RAGAZZO USCENDO DALLE QUINTE IN FONDO, IL RAGAZZO RIMANE SDRAIATO, POI LENTAMENTE SI RIALZA, AL PUBBLICO:
 
 
-   I registi !
 
 

Max  -   I registi (parla come in trance) ne avverti subito la presenza, e non solo perché ti  passano sopra, d’altronde se ti trovi in un teatro, nel loro habitat devi sapere che corri grossi  rischi. (Tra sé) Sono capaci di tutto, solo all’esterno, per le strade, sono  innocui, sembrano anche gentili, sensibili, (il ragazzo ha una risata sarcastica che sfocia in un singhiozzo sommesso, poi cambia tono e di colpo diviene truce, imperturbabile) ma nelle vicinanze di un teatro si trasformano e una volta varcata la soglia che li separava dal palcoscenico diventano… diventano… diventano (il ragazzo cerca le parole)

 
 
IL REGISTA ESCE DALLE QUINTE E GLI PASSA SOPRA CALPESTANDOLO PER LA SECONDA VOLTA, IL RAGAZZO SI RIALZA A FATICA:
 
 
Degli imperturbabili stronzi! Non fatevi trarre in inganno dalla loro cultura e intelligenza che li fa sembrare creature soavi e leggere,  come razze indifferenti che sorvolano un mare di squali, mentre ancora leggeri fanno l’amore con le proprie idee, ecco perché non ti vedono poi,  sono,  sono…  (il ragazzo tira fuori un foglio e una penna dalla tasca e scrive rapito) sono come razze leggere sulle acque fredde e scure e leggere fanno l’amore con le proprie idee e al posto delle ali marine hanno, hanno… (si sofferma a pensare e ripete ad alta voce) hanno sempre quegli impermeabili lunghi che si aprono ai lati, quando camminano e prendono vento, come ali  appunto, i registi… (ha come una folgorazione) ma guarda sono pesci! Anche sott’acqua respirano. (Improvvisamente si stupisce del foglio e della penna  che ha tra le mani e li butta come se bruciassero, urlando e portandosi le mani alla faccia) Basta scrivere! Basta, guarda come ti sei ridotto, guardati, guarda i tagli che hai sulla faccia non ti bastano? E’ una malattia non riesci più a smettere. (Dopo una pausa urla contro sé stesso) E’ tardi, non puoi vedere, ascoltare, sognare, gioire, soffrire, stupirti, vivere, fare l’amore,  senza scrivere! Se tu non fossi uno scrittore non avresti incontrato un regista. (E’ colto da un altro pensiero, prende dalla tasca foglio e penna di scorta). Non sembrano pericolosi, (scrive e ripete ad alta voce) hanno famiglia, amici, sono come animali preistorici, sopravvivranno a tutto, anche ai teatri, i registi sono capaci di adattarsi a qualsiasi forma di spettacolo, possono gestire spettacoli ovunque. (Smette di scrivere, parla al pubblico di nuovo in trance) Invaderanno il mondo, e quando avranno occupato monti e pianure non gli basterà (pausa lunghissima) andranno per mare, dove neanche la S.I.A.E  potrà raggiungerli! Gestiranno spettacoli su zattere con tanto di controscene, gli attori, poveracci, non dovranno ottenere solo un diploma di attori, ma essere in possesso di infiniti brevetti: da sub, da salvataggio in acqua e ovviamente un certificato di sana e robusta costituzione, si sposteranno in gommoni e canoe, comunque a remi perché il rumore del motore disturberebbe lo spettacolo. E il pubblico, povera gente, guarderanno direttamente lo spettacolo seduti sull’acqua, una maschera per bagnino distribuirà loro dei salvagente, qualche spettatore affonderà all’improvviso mangiato da qualche squalo, speriamo che riesca a vedere il finale.
      ( Urla )
I registi chiederanno al sole di sorgere  a proposito! Ai pesci di coordinarsi secondo i colori e di       seguire la musica e di non mangiarsi più di uno spettatore a sera. (Il tono si abbassa, diviene triste e malinconico) Per non rischiare l’estinzione della razza. I pesci in compenso dovranno bloccarsi durante gli applausi a scena aperta,  applausi dove qualcuno per applaudire affogherà.  E non pensate di cavarvela fuggendo in montagna! Allestiranno spettacoli sulle seggiovie, il pubblico sarà attaccato ai fili e scorrerà con loro. Durante gli applausi cadranno uno a uno. Qualcuno cadrà anche prima perché non è facile rimanere attaccati ai fili con la sola forza delle braccia e così si perderà il finale, capite? Ma i registi diranno che il pubblico deve essere selezionato (urla) Non possiamo aspettare che accada, cazzo! (cambia in volto) Oh  no! Eccolo di nuovo…
 
 
IL REGISTA GIUNGE DAL CORRIDOIO IN FONDO. SILENZIO. IL RAGAZZO E’ TERRORIZZATO E MENTRE LO GUARDA SI PARA LA FACCIA D’ISTINTO. IL REGISTA SI BLOCCA A DUE PASSI DAL RAGAZZO, ESITA COLTO DA ALTRI PENSIERI, IL RAGAZZO HA UN SOSPIRO DI SOLLIEVO, IL REGISTA GLI PASSA SOPRA ED ESCE DA UNA DELLE QUINTE. BUIO. ENTRA IN SCENA ATTRAVERSANDO IL LUNGO CORRIDOIO UNA RAGAZZA DALL’ASPETTO MASCOLINO, INDOSSA PANTALONI MOLTO LARGHI E UNA GIACCA DI TAGLIO MASCHILE, IL VISO PULITO E I CAPELLI RACCOLTI SOTTO UN CAPPELLO DA UOMO, SALE LE SCALE ARRIVATA SUL PALCOSCENICO COMINCIA A FISCHIETTARE, IMPROVVISAMENTE SI ACCORGE DEL RAGAZZO CHE LA OSSERVA SOSPETTOSO IN DISPARTE, SI GUARDANO MUTI COMPLETAMENTE ASSORTI L’UNO DALL’ALTRO, SILENZIO, LA RAGAZZA SI TOGLIE IL CAPPELLO DA UOMO, UNA CASCATA IMPROVVISA DI CAPELLI NERI  LE SCENDE SUL VISO, SORRIDE E PORGE LA MANO SICURA.
 
 
Alex -   Alex ,  Alessandra, piacere.
 
Max -   Max ,  Massimiliano, piacere.
 
Alex -   Sei tu il regista?
 
IL RAGAZZO LA FULMINA IMBARAZZATO CALA UN SILENZIO DI GHIACCIO, LA RAGAZZA LO GUARDA STUPITA.
 
 
Alex  -  No?
 
Max -    Ti sembro un regista?
 
SILENZIO. LA RAGAZZA LO GUARDA PERPLESSA HA OCCHI VIVACI E INTELLIGENTI:
 
Alex -  Perché no, mi piacerebbe se fossi tu.
 
Max -  E’ evidente che non hai incontrato molti registi.
 
Alex -  Qualcuno,  faccio l’attrice.
 
 
SI STUDIANO ANCORA COME PER CAPIRE SE POSSONO FIDARSI L’UNO DELL’ALTRO.
 
Max –  Allora soffrirai  anche tu.
 
Alex  -  Che vuoi dire?
 
Max  -  Sei qui per il provino?
 
Alex -  Si.
 
Max -  Sei  perfetta più delle parole.
 
Alex -  Sei  strano.
 
Max – Anche la tua bellezza lo é.
 
Alex -  Senti, io ho una certa fretta, c’è molta gente che deve vedere, dov’ è il regista,   l’hai visto?
 
Max -  No,  l’ho sentito passare però! Ma se vuoi vederlo aspettalo qui,  passa sempre di qui, dove sono io, è certo.
 
Alex -  Ma tu chi sei?
 
Max -  Non sono il regista! (stizzito)
 
Alex -  E io che ne sapevo! (stizzita)
 
Max -  Li riconoscerai anche tu un giorno!
 
Alex -  Sei uno che odia le donne?
 
Max – Non ancora, solo i registi. (La guarda estasiato) E comunque sei come ti ho immaginata.
 
 
ALEX  LO GUARDA SOSPETTA, POI SCOPPIA A RIDERE E VEDENDOLO ESTREMAMENTE SERIO E CORRUCCIATO DIVIENE SUBITO SERIA, PIANO SI AVVICINA, GLI OCCHI CONTRO GLI OCCHI, DESIDERI IMPROVVISI E TRATTENUTI, BLOCCATI DAI PASSI IN FONDO AL CORRIDOIO, I DUE RIMANGONO A GUARDARSI, LE LABBRA VICINE, I PASSI SI FERMANO, MAX ALZA LO SGUARDO, ALEX NON DISTOGLIE IL SUO, IL REGISTA LO CALPESTA E PASSA OLTRE E SEMPRE DI SPALLE AL PUBBLICO SE NE ESCE MENTRE CHIAMA:
 
-         Alex! Seguimi.
 
BUIO. MAX SI STA RIALZANDO A FATICA QUANDO PASSA ALEX FURIOSA, INDOSSA IL SUO CAPPELLO DA UOMO.
 
Alex  Era quello il regista!
 
Max – (Improvvisamente agitato)  Come lo sai?
 
Alex -  Si riconoscono subito!
 
Max(Avido) Perché?
 
Alex(indignata e offesa) Non mi sbaglio più ormai, guardano ovunque prima di arrivare ai tuoi occhi, hanno quello sguardo a trecentosessanta gradi, con un colpo d’occhio hanno registrato le tue mani e come le tieni, come tieni i piedi e, dove guardi e, come ti muovi e, dove ti appoggi e come respiri e, poi arrivano ai tuoi occhi e tu (Alex comincia a piangere presa dalla rabbia)  ti senti nuda tu… ti senti inadeguata tu, ti senti in ritardo anche se non lo sei! (Urla e parla tutta d’un fiato) Ti senti in colpa perché hai fatto movimenti che lui non ha montato e quindi non possono andare per il tuo personaggio, che di  certo stai recitando male!
 
MAX  L’ABBRACCIA FORTE E TENENDOLA  ABBRACCIATA PARLA COME IN TRANCE.
 
Max -  Hai notato il modo di muoversi dei registi? (accarezza la testa ad Alex teneramente come quando si racconta una favola a una bambina, Alex ne è completamente affascinata) E’ come se volassero,  i  passi, i  passi  sono sempre lunghi e si adagiano sul terreno come per sbaglio,  come se non avessero intenzione, (tra sé colpito da stupore) solitamente se è freddo portano lunghi impermeabili, lo fanno perché falcando l’aria con questi lunghi passi  l’impermeabile si apre, come due ali sai, come due ali ai lati,  (improvvisamente il volto si stravolge in una smorfia di disprezzo) portano sempre quelle  valigette,  quelle grandezza A 4  (pausa lunghissima, poi tra i denti) con copioni (pausa e urlo soffocato dall’orrore) TAGLIATI! Assassini! Ma cosa vi è successo da piccoli eh? Perché qualcosa deve esservi successo! Cosa vi ha spinto a fare questo mestiere eh?
 
MAX E’ SCONVOLTO, CERCA DI RIPRENDERSI MENTRE SCIVOLA CON LA TESTA ARRESTANDOSI SULLA PANCIA DI ALEX E RIMANE IN GINOCCHIO VICINO A LEI.
 
Alex -  Ho capito chi sei.
 
Max – Io non lo so più chi sono!
 
Alex – E’ tua la commedia!
 
Max – E allora perché non la riconosco più, è stata troppo sotto i ferri di là, poi un innesto di parole non sue, ha avuto un rigetto, era prevedibile, non sopravvivrà, inutile illudersi, sarà qualcosa di efficiente e funzionale e a me estraneo e artificiale!
 
 
Alex -  Guarda!
 
ALEX SI TOGLIE IL CAPPELLO I SUOI CAPELLI NERI SONO TAGLIATI CORTI.
 
Max(Addolorato) Oddio  io, io credevo tagliasse solo i copioni!
 
Alex (Sorride) L’ho fatto  perché volevo esserti vicina, tenevo molto ai miei capelli, come tu alle tue parole, ma l’aspetto e le parole sono immagini di passaggio, la vita è cambiamento, le ferite sono cambiamento. 
 
 
Max Ma i capelli ricresceranno. Un attimo tu,  io ho scritto che tu hai i capelli lunghi.
 
 
Alex -  Il fatto è che…  il regista ha cambiato, ha tagliato quel pezzo, ha cambiato il regista, ecco.
 
 
Max -  Non ho più potere neanche sulla descrizione dei miei personaggi,  dove andremo a finire! (Improvvisamente se la prende con Alex) E tu perché menti? Ti ho forse descritta come una bugiarda, rispondimi? Perché mi hai detto che l’avevi fatto per me, quando invece, (tra i denti) l’hai fatto per lui! Vi assomigliate.
 
 
Alex  -  Anche tu gli assomigli, tutti e tre ci assomigliamo!
 
Max  - Taci blasfema!
 
Alex – Tutti e tre ci amiamo!
 
Max – Non sai cosa dici, e non ti rendi conto del pericolo che corri, é partito dai capelli  ma, vedrai, se lo lascerai fare!
 
Alex -  Max sei ridicolo!
 
Max -  Alex,  ascoltami,  non credo siano cattivi,  fatto sta che… E’ più forte di loro,  non ce la fanno,  per questo fanno i registi! Devono cambiare tutto ciò che hanno tra le mani  e più lo apprezzano e più lo cambiano, non potendo cambiare i copioni li tagliano, non potendo tagliare gli attori li cambiano. (Sospetto, dubbio e poi una certezza improvvisa fanno sì che Max inaspettatamente afferri Alex scuotendola fino a farle male) Ti cambierà Alex!
 
Alex -  Mi cambierà soltanto in scena!
 
MaxAllora ti taglierà (sconsolato) peggio ancora! D’ altronde (guarda la testa di Alex) ha già cominciato. Sicura che ha tagliato solo quelli?
 
Alex – Max, certo!
 
Max – (Guardandola di traverso) Sono sempre più teneri con le donne! 
 
Alex -  Max, prenditi una vacanza!
 
Max -  Scherzi!? Tra poco cominceranno le prove, che orrore, non verrà risparmiato nessuno,  avrai bisogno di me, ora tu sei le mie parole,  sei come un figlio, scusa una figlia per me, lo sarai anche per lui, sarai le mie parole e i suoi gesti, sarai nostra figlia. (Accarezza Alex e se la stringe al petto, poi è preso dal panico) Questo cosa significa, (pausa) tra noi chi sarà la moglie?
 
 
SI ACCASCIA ATTERRITO. BUIO. ALEX E’ SOLA AL CENTRO DELLA SCENA GIOCHERELLA CON UNO YO-YO PRESO DALLA TASCA DEI PANTALONI, IMPROVVISAMENTE SI BLOCCA, DAL CORRIDOIO IN FONDO ENTRA UN UOMO MISTERIOSO, HA OCCHIALI SCURI E CAPPOTTO SCURO CON BAVERO RIALZATO, I CAPELLI SONO NASCOSTI DA UN CAPPELLO RIDICOLO, LE MANI IN TASCA, DOVE FINISCE IL CAPPOTTO COMINCIANO GLI STIVALI, L’UNICA COSA CHE E’ APPENA VISIBILE DI LUI E’ IL NASO. SALE AGILMENTE LE SCALE, E’ DI SPALLE  AL PUBBLICO E DI FRONTE AD ALEX. SILENZIO. I DUE SI GUARDANO. L’UOMO DI SCATTO APRE IL CAPPOTTO, ALEX URLA, UN GRIDO BREVE E ACUTO, AL QUALE SEGUE UNA VOCE POTENTE E SPAVENTOSA FUORI SCENA CHE GRIDA:
 
-         Riunione di compagnia!
 
L’UOMO SI COPRE, BORBOTTANDO TRA SE’, UN CALCIO DI MALEDIZIONE AL PAVIMENTO E POCHE PAROLE SOMMESSE:
 
-         Accidenti! Lo sapevo, mi rovina sempre tutto, (quasi piangendo dalla rabbia) mi concentro un’intera giornata  anche allo specchio! Per cosa? Cazzo!
 
L’UOMO ESCE BORBOTTANDO DA UNA DELLE QUINTE, ALEX RIMASTA SOLA NON SA SE ESSERE PIU’ ATTERRITA DALLO SPETTACOLO APPENA VISTO O DALLA RIUNIONE DI COMPAGNIA, FINALMENTE PRENDE UN PROFONDO RESPIRO COME A FARSI CORAGGIO, UNO SGUARDO CARICO DI MALINCONIA AL SUO YO-YO CHE RIPONE IN TASCA ED ESCE. BUIO. IL REGISTA, MAX E ALEX SONO SEDUTI VICINI INTORNO A UNA SCRIVANIA, FRONTE AL PUBBLICO, UNA SEDIA VUOTA. IL REGISTA CHE VEDIAMO PER LA PRIMA VOLTA E’ UN UOMO IMPONENTE, PORTA L’IMPERMEABILE LUNGO DESCRITTO DA MAX, SUL TAVOLO VICINO A SE’ HA  UNA VALIGETTA, DALLA QUALE MAX NON DISTOGLIE LO SGUARDO TERRORIZZATO, ALEX SI MANGIA LE UNGHIE NERVOSA, IL REGISTA E’ ASSORTO IN UNA PAUSA INFINITA, LA PAUSA DIVENTA IMBARAZZANTE, IL REGISTA PARLA, LA VOCE E’ POTENTE E METTE I DUE RAGAZZI IN SOGGEZIONE:
 
-         Max, Alex  (pausa registica) Oh! Eccoti finalmente, ragazzi vi presento il tecnico luci,  uno dei più bravi che conosca!
 
VEDIAMO SEDERSI L’UOMO DAL CAPPOTTO SCURO, ALEX E’ STRAVOLTA, L’UOMO SI SCHIARISCE LA VOCE E SI SIEDE.
 
Max – (indignato, verso il regista) Hai chiamato ancora quel maniaco?
 
Regista -  Max, non discutere tu sai che è il migliore che abbiamo!
 
Max – Anche perché è il solo che abbiamo!
 
L’UOMO VESTITO DI SCURO RIDE, IL REGISTA GLI TIRA UNA SBERLA.
 
Regista -  Non c’è niente da ridere coglione!
 
SILENZIO.
 
Regista(Verso l’uomo misterioso)  Ce l’hai un nome? (con tono di sottile minaccia) Vedi, devo presentarti e sono tre anni che lavoriamo insieme, tre lunghi anni (pausa, poi urlando) che ti chiamo “ehi !”
 
I RAGAZZI ATTENDONO GUARDANDOLO DI TRAVERSO. L’UOMO TACE.
 
Regista -  Continuerei a chiamarti così ma, siccome da oggi sarai anche aiuto – regista… ( il regista che fino a quel momento era riuscito a controllarsi, sbotta di colpo e urla) io non posso scrivere vicino al mio nome aiuto - regista : ehi! E non ho tempo per queste cazzate burocratiche, quindi fuori un nome del cazzo! Tiralo fuori!
 
ALEX SI COPRE GLI OCCHI.
 
Ehi -  E... en... Alb... Fr…
 
 
MAX HA LA TESTA FRA LE MANI.
 
Regista – Max, sei tu l’autore inventagli un nome!
 
Max -  Per lui non mi viene!
 
Regista -  Ditemi che sto sognando! (Tra i denti, tamburellando le dita sulla valigetta in tono di minaccia) Max, un nome! Avanti, e chiudiamo questa storia.
 
Max(La testa tra le mani in preda all’agitazione) Non mi viene, non mi viene, non mi viene, non so creare su commissione!
 
Regista – Basta così! Tu (rivolto all’uomo)  vedi di trovarti un nome, è chiaro? (lo guarda e si fa cogliere dalla rabbia) Stiamo cercando di conoscerci puoi toglierti quei cazzi d’occhiali e quel cappellaccio schifoso?
 
L’UOMO ESEGUE LENTAMENTE, TUTTI SONO ATTENTI, SOTTO IL CAPPELLO GRANDE PORTA UN CAPPELLO PICCOLO ANCORA PIU’ RIDICOLO, SOTTO IL PAIO D’OCCHIALI UN ALTRO PAIO D’OCCHIALI CON LENTI TONDE E MINUTE.
 
Ehi – Ecco fatto, questi in effetti sono per vedere da vicino.
 
Max – Questo non è un uomo, è una matriosca! (verso il regista) Perché un aiuto regista? Cos’è poi un aiuto – regista devo ancora capirlo, come se i registi come te volessero aiuto, tanto fai comunque di testa tua! Cos’è, cosa mi sta a dire aiuto – regista, cosa aiuta? Perché vedi questa figura di aiutante misterioso, silenzioso, che ti bisbiglia all’orecchio, sulla cui faccia si riflette prima ogni tua possibile reazione, prima che tu la abbia, intendo, è inquietante! Cos’è una sorta di porta borse, di fante, di consigliere del re, quando il re ha sempre ascoltato per fare poi sempre l’opposto, forse che deve esserci per contratto, perché una compagnia deve averlo? Sinceramente, in cosa ti aiuta? E soprattutto chi aiuterà lui? Perché so che poi c’é l’aiuto dell’aiuto, dell’aiuto - regista! (pausa) Le gerarchie a teatro per me restano un mistero. E poi non si sa mai che cosa pensa un aiuto – regista e questo mi fa incazzare, non si esprime mai, guarda, riflette i pensieri cupi o gioiosi del regista come uno specchio, tanto che poi si guarda prima l’aiuto – regista e poi il regista, ma già dall’aiuto - regista capisci che aria tira! Diventano come una sorta di fratelli – siamesi attaccati per le idee, io so solo che l’aiuto regista non lo conosci mai, ti é sempre dietro, di fianco, lo vedi ogni giorno, ci puoi parlare, ridere, ma tanto non lo conoscerai mai! (riflette) Totalmente impermeabili, (prende appunti tirando fuori carta e penna, ripete ad alta voce mentre scrive) hanno anche una forza sovrumana e innaturale, fanno ogni lavoro di fatica, ruotano intorno al teatro come la terra intorno al sole, non dormono mai, non li vedi mangiare, solo portare praticanti, instancabili, sorridenti, che cazzo avranno da sorridere! Poi li vedi correre dietro un attore o un’attrice che piangono, causa i registi, e non sai cosa si dicono, ma tutti si amalgamano di nuovo come se non fosse accaduto niente, il regista non ha quasi mai rapporti diretti con nessuno, solo quando deve distruggere qualcuno, allora ci pensa personalmente, ma per il resto c’è lui, l’aiuto – regista! (colto da folgorazione) Ho capito! Sono angeli, angeli custodi, (pausa, dubbio) ma di chi? Degli attori o dei registi? Resta il mistero.
 
 
 
 
 
Regista – Caro Max, l’aiuto – regista è diciamo, una specie di apprendista, che forse un giorno farà il regista, un tirocinante, lo facciamo per assicurarci che continui la specie! (verso Ehi, cambiando argomento) Vedo che hai già conosciuto Alex, altrimenti perché sarebbe disgustata, giusto? Alex  vi  siete già visti?
 
Alex -  L’ho già visto sì. In parte.
 
Max – (Afferrando Ehi per il bavero del cappotto e urlando)  Lurido maiale! Se solo la sfiori se solo, io, io…
 
Regista -  Basta Max! Ehi, sì tu, spiegaci  cosa facevi prima, avanti.
 
Ehi -  F … facevo l’ … l’… l’esibizionista facevo!
 
Alex -  Non intendeva così prima!
 
Ehi – Sempre l’esibizionista, prima e dopo, poco prima,  sempre!
 
Regista – Guarda che non intendevo i tuoi hobby,  le tue esperienze lavorative,  il lavoro!
 
Ehi(Offeso) Io,  io faccio l’esibizionista di lavoro! E il tecnico luci e aiuto regista per hobby, ecco!
 
Max  - (Tra sé) Come lo giustifico questo personaggio nella commedia, e scommetto che il regista neanche lo taglia!
 
Regista -  Max, che dici?
 
Max(In un impeto d’orgoglio)  Taglialo non è degno!
 
Alex – Max, sei impazzito? Non si possono tagliare gli uomini, (tra sé) anche se qualcosa gli taglierei!
 
TUTTI GUARDANO ALEX.
 
Regista – Alex, non essere volgare! Ehi continua, spiegaci, con parole tue, ti prego di giustificare la tua presenza qui, che so, parlaci di te, va bene? Cerchiamo di conoscerci visto che tra poco, che ci  piaccia o no, diventeremo indispensabili l’uno per l’altro e lavoreremo tutti senza tregua a un unico scopo, che poi è il solo  che ci interessa, mettere in scena la commedia scritta da Max, nel migliore dei modi.
 
Ehi – Facevo l’esibizionista, faccio l’esibizionista,  farò l’esibizionista, è quello che si chiama destino, lo faccio perché così io mostro il mio,  il mio lato migliore, ecco.
 
Alex -  Modesto!
 
SILENZIO TUTTI GUARDANO ALEX.
 
Alex  -  Perché? Ho visto di meglio e allora?
 
TUTTI E TRE IN CORO.
 
-         Impossibile!
 
Regista -  Sciocchezze Alex! Tutti qui sappiamo che Ehi è veramente dotato, un professionista, è risaputo che il suo sesso è tanto quanto lui è cretino! Quindi enormemente dotato!
 
Max(amareggiato, ma consapevole) Vero, vero!
 
Ehi(commosso) Vi ringrazio, amici!
 
Regista e Max(coro)  Dovere!
 
Alex – Questo è incredibile voi,  voi lo incoraggiate anche, come, come se io non ne fossi rimasta altrettanto impressionata poi! Solo che . . .
 
IL REGISTA E MAX LA GUARDANO DI SCATTO GELOSISSIMI, IN CORO:
 
 
Max  e Regista -  Quanto impressionata?
 
Alex -   Beh… io… io non credevo che si potesse arrivare a tanto, ecco!
 
Max(al regista) Taglialo, taglialo,  rovinerà la commedia!
 
Alex - (al regista)  Non tagliarlo!
 
Max – Sì!
 
Alex – No!
 
EHI E’ PREOCCUPATO E NON FA ALTRO CHE GIRARE LA TESTA TRA ALEX E MAX, TENENDOSI LE MANI IN MEZZO ALLE GAMBE COME A PROTEGGERLO.
 
Regista -  Basta! Alex  sei stata tu la prima ad alludere a tagli di questo tipo!
 
Alex -  Perché… p... perché... dicevo per dire,  per rabbia  ma, indubbiamente,  ecco, sarebbe un peccato,  voglio dire…
 
Max – Basta Alex, più parli e più peggiori le cose, e io che ti avevo descritto come una Madonna!
 
Regista -  Max, non te la fare con lei, l’hai solo appena accennata, è giusto che prenda la sua identità. In quanto a te Ehi, sia chiara una cosa,  non devi avvicinarti ad Alex, se non per motivi di lavoro! (pausa, guarda Alex che sembra perplessa) Alex,  neanche tu devi avvicinarti a lui.
 
ALEX RIMANE IMBRONCIATA LEI E MAX SI GUARDANO STORTI.
 
Ehi -  Posso continuare?
 
Max – No che non puoi,  stai già riducendo tutto a uno schifo!
 
Regista – Avanti! ( guardando male Max )
 
Ehi -  Quando le donne mi vedono  non mi dicono di coprirmi, non é mai accaduto una sola volta in anni di... di... esibizionismo! Loro lanciano gridolini estasiati di stupore, io faccio del bene,  io non sono come gli altri io, ho qualcosa da mostrare,  è una dote, perché nasconderla mi sono detto! Io ne vado così orgoglioso, gli uomini, mariti e fidanzati (pensa) ma anche single mi picchiano sempre, solo gli uomini  perché  é comprensibile temono il confronto  e poi li urtano anche le espressioni delle loro donne, quei loro occhi increduli ipnotizzati sull’arnese, capite? Mi rendo conto che non deve essere facile da digerire per il partner o per l’uomo in genere, ma il mio è difficile volontariato, inoltre debbo scontrarmi ogni giorno con colleghi indegni che farebbero meglio a tenerlo nascosto! Credete che sia stato facile per me? Non ho avuto un’infanzia normale,  quando giocavo al dottore con i miei amici, quei giochi che si fanno da piccoli  e toccava a me fare il paziente,  scappavano via tutti, ero sempre solo. Odiavo il mio pisello.  A dieci anni le signore mi facevano il filo, mi fidanzavo con le madri dei miei amici capite? Erano loro a chiedere ai propri figli di portarmi a giocare a casa, volevo anche farmi prete, ma poi ho capito che erano le donne le mie vere amiche e consolatrici, loro mi hanno fatto capire di avere un dono. E per loro continuo a tirarmi giù le mutande nei parchi e ovunque, qualsiasi cosa pur di strappargli un sorriso. Gli uomini non mi hanno mai voluto bene! Così vedi Max, sai qual'è il mio più grande sogno? (pausa lunghissima, tutti lo guardano) Farlo in un teatro, con un pubblico solo femminile, per questo ti chiederei una piccola parte, non voglio dire battute,  non saprei che dire, una scena veloce, un momento tutto mio, ti prego!
 
Max – Non se ne parla neanche!
 
Regista  -  Vediamo, certo se poi il pubblico femminile che sappiamo essere in maggioranza  chiamasse altro pubblico femminile, Max…  pensa anche all’incasso, siamo un teatro povero, agli esordi, abbiamo bisogno di pubblicità, di farci conoscere…
 
Max  (Ringhiando) Tu, tu che mi hai tagliato il copione senza nessuna  pietà e io ho sofferto in silenzio e continuo a soffrire,  tu,   tu  ora vuoi mettere questo essere schifoso in scena come fenomeno da baraccone?
 
Ehi – Tu hai solo paura che ci sia uno scroscio di applausi a scena aperta, vero? Ammettilo!
 
Regista -  Max io sono il regista e se decido che Ehi può avere un ruolo, avrà un ruolo in questa storia.
 
Max  Ne riparleremo! Tu devi parlarmi,   spiegarmi, io... io… soffro troppo, esco!
 
MAX  ESCE  DI CORSA.
 
Regista -  Alex,  raggiungi Max, devo fare un provino ad Ehi,  anzi, chiamami qui Max.
 
ESCE  ALEX, POCO DOPO ENTRA MAX.





Illustrazione Eloisa Guidarelli - Continua...
 

 

 

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