domenica 26 aprile 2015

Never Again - Part Eight

Never Again - Part Eight
 
 

 
Linda - Foto - grafica Eloisa Guidarelli




Fermento al KGB, giungono notizie inquietanti.

 

Capo del KGB - Una strage? Come una strage? Mando sul posto i nostri agenti. Sospetti? Avete una descrizione? - segna su un taccuino, ripetendo a voce alta, alcuni agenti hanno raggiunto il capo del KGB - Atletico, capelli lunghi castani, belloccio, anzi proprio bono, per favore ci sono dei morti si attenga a una pura e semplice descrizione agente Melissa, capisco la primavera, ma abbiamo un nome, avevamo un nome da difendere, armato, figuriamoci, comportamento paranoide. No aspettate a fare ricerche, abbiamo riprese di un amatore, chi? Di una ammiratrice? Lei Melissa? Agente Melissa porti il suo culo qui, grazie e ci fornisca le immagini del suo cellulare, che sarà sempre meglio delle telecamere Made in China di questo dipartimento di zotici.

 

Agente – Che è successo capo?

 

Capo - Una strage, una serie di incidenti a catena, testacoda, tamponamenti a  Trieste autostrada e la descrizione non lascia dubbi, credo si tratti di Sergej, quello doveva solo fare il fotografo, attenersi a una normalissima e innocua copertura senza attirarci l’attenzione addosso.

 

Agente – Movente?

 

Capo – Sergej ci ha mai fornito moventi per fare stragi? I moventi di Sergej possono variare dalla luna piena a una fila al Cup per quanto ne sappiamo! Abbiamo il KGB nelle mani di un sociopatico.

 

Agente – Però bravo.

 

Il capo del KGB lo fulmina, entra Melissa.

 

Melissa – E bello!

 

Capo del KGB – Avete finito? Carichi quelle dannate immagini e guardiamoci questo enorme casino.

 

 

 

Abbiamo la targa e la macchina di Sergej, eccola la’ in fila, faccio uno zoom, Sergej ha tirato giù il finestrino, c’è una discussione con un altro automobilista, vede?

 

Capo del KGB  – Un momento, fai lo zoom torna indietro, dove Sergej inchioda creando un tamponamento e quello che gli si avvicina deve averlo insultato, firmandosi la sua condanna. Perché inchioda? Perché inchioda non capisco!

 

Agente - Stiamo ingrandendo, non è chiaro, c’è un puntino, qualcosa sulla strada, Sergej è paonazzo e indica sulla strada. Dietro ci sono decine di macchine tamponate, chi non è morto bestemmia.

 

Capo – Non ci interessa lo spelling agente, cos’è quel puntino che ha fatto inchiodare Sergej!!

 

Melissa – O Porca… non ci crederà capo, è … una lumaca!

 

Capo – Cosa cazzo è?

 

Melissa - Una lumaca, sa quelle con la casa che si spostano lentamente, molto lentamente, Sergej ha deciso di farla passare, ecco lo spelling dell’uomo che si avvicina e lo insulta dal finestrino è “Cornuto”

 

Agente – Ha dato del cornuto a Sergej? Allora non ci sarebbe stato nulla da fare anche intervenendo per tempo, la sua vita era segnata. Che facciamo capo? Tra tutte le offese che si possono fare a Sergej, quella è la più letale per il suo amor proprio.

 

Melissa – La lumaca è salva! (Melissa tradisce un singulto di orgoglio e piena ammirazione e stima per Sergej)

 

Capo del KGB – Agente Melissa quando ha finito di ansimare e di zoomare sul volto di Sergej, vorrei capire quanti altri morti sono implicati, in questa faccenda. Non è un  provino cinematografico a quell’idiota!

 

 

Melissa – Ecco, la scena successiva si vede Sergej raccogliere la lumaca e portarla oltre il guard-rail, accidenti altre macchine per evitarlo si ammassano, volano giù, ci sono corpi sparati come fionde dai parabrezza, gente che inchioda e ruota come sugli autoscontri, però guardi, Sergej ora corre sui tetti delle macchine, guardi, surfa sul  camion, o cazzo la galleria, si è girato dando le spalle alla galleria per un selfie al cellulare, che fai girati, girati!

 

Capo del KGB – Agente Melissa la prego non siamo davanti alle immagini del film Dottor Zivago.

 

 Melissa - oddio non posso guardare!

 

Capo del KGB – Per favore agente Melissa, magari ci risolvesse il problema una galleria, teme per un cretino che ha fatto una strage?

 

Melissa – E’ Salvo, è salvo… Un messaggio sul cellulare, che carino mi ha mandato il selfie fatto in galleria, un po’ buio vedo i suoi occhi accanto a quelli della lumaca.

 

Capo del KGB – Cristo, cristo cosa ho fatto di male, per meritarmi questo!!

 

Agente – C’è tutto l’ FBI  sul posto, Linda compresa che lo cerca. Linda sappiamo che non lo ucciderà mai.

 

Capo del KGB – Non può neppure essere sfuggito. Tenete l’inquadratura su Linda , fai uno zoom su Linda. Questo cretino fa una strage per una lumaca e l’unica che dovrebbe uccidere, Linda, non la uccide perché è innamorato perso!

 

Melissa – (Sospirando) Beata lei! Linda sta guardando un cartellone pubblicitario, di quelli sull’autostrada, strano che sia così distratta dalla pubblicità visto la carneficina che circonda l’ FBI .

 

Capo del KGB – Come dici Melissa? Fai uno zoom al cartello pubblicitario.

 

Melissa – Non ci posso credere Sergej ha fatto la pubblicità alla Vodafone, c’è la sua faccia con scritto “tutto intorno a te” o qualcosa del genere…

 

Capo del KGB – Considerando che intorno a sé ha fatto una strage la trovo proprio ironia di merda, quella Melissa non è una pubblicità con Sergej, quello è Sergej, Sergej ha studiato la tecnica della bidimensionalità associata al mimetismo, può trasformarsi in un cartellone pubblicitario. Può diventare bidimensionale come un foglio, illusioni ottiche chiaramente.

 

Melissa – O Porc… Ma ne è sicuro?

 

Capo del KGB – Certo, anzitutto non mi risulta che tali compagnie telefoniche possano contattare la nostra spia russa come testimonial, insomma un serial-killer, inoltre se guarda bene c’è anche la lumaca.

 

Melissa – Sembra stia ammiccando a Linda. Lei gli ha girato le spalle, aspetti, beh non ha importanza, comunque Linda si è tolta una camicia imbrattata di sangue è rimasta in reggiseno con la fondina della pistola, oddio Sergej è caduto.

 

Capo del KGB – Cosa?

 

Melissa – Caduto, ma per fortuna tiene la lumaca in alto, si deve essere sfracellato la mascella con quel volo, i cartelloni pubblicitari nelle autostrade sono sempre abbastanza in alto.

 

Capo del KGB – Che vergogna, che immensa vergogna per la Russia. Recuperate quell’idiota appena possibile e mandatemelo qui. (Rimasto solo) Pazzesco, quel Sergej mi ha rincitrullito anche l’agente Melissa, la femminilità più straripante e straziante mai contenuta da una divisa, un seno che fa saltare i distintivi e non solo, pantaloni attillati che non lasciano nulla all’immaginazione e dannazione non mi ha mai, dico mai, degnato di uno sguardo, si scioglie dietro la spia più imbecille del KGB, per altro, che la considera solo un’amica, una sorella, una compagniuccia di giochi, perché è letteralmente perso dietro Linda, che è un uomo, praticamente un uomo, una donna esile, corpo d’adolescente, che non ha mai nulla di femminile indosso, che non ha nulla di femminile, piccolina, quasi come una bambina, spietata, cinica, cresciuta come una macchina da guerra. Non potrò mai capire i gusti di Sergej! Rimarrebbe impassibile di fronte a Melissa nuda, sarebbe capace di chiederle di giocare a battaglia navale, e se solo intravede il reggiseno di Linda, una prima scarsa, cade per terra tramortito. Se solo Linda accenna una parola in russo sviene, se solo Linda sposta una frazione d’aria che gli rimanda il suo odore, l’abbiamo già perso. E’ una guerra senza pari. Quella piccola serpe mezzosangue francese!

 

All’interno di una Station-Wagon bianca e molto ammaccata, Linda e Sergej sono avvinghiati. I baci e gli sfregamenti diventano qualcosa di insopportabile, per due adulti che vorrebbero portare a termine queste effusioni, possibilmente evitandosi innumerevoli traumi cranici e lividi alle gambe.

 

Linda – Oh Sergej!
 

Sergej – No, Linda , quello è il cambio.
 
Linda – Cos’hai? Ti ho adorato Sergej quando hai salvato quella lumaca, ma non avrai avuto un transfert con quella creatura molle?

 

Sergej – No Linda, è che … Linda, non sarebbe romantico, anzi sarebbe davvero irrispettoso da parte mia se ora facessi sesso con te, preferisco ecco trattenermi, soffrire, ma noi siamo noi Linda, io, sarebbe squallido qui ora, in questa macchina, oltretutto la lumaca ci guarda.
 

Linda – Quale delle due lumache Sergej? Linda mette una mano sulla patta di Sergej  - Sergej guardami, ma tu pensi che io Linda, uno spietato killer che ti conosce come le sue tasche e le sue pistole, mi beva questa stronzata del romanticismo e del tuo trattenerti dal fare sesso con me, perché, perché non sarebbe romantico, perché mi sentirei usata, stavi per aggiungere quest’altra stronzata dal repertorio degli impotenti? Non mi turba neanche la tua impotenza, cioè sì chiaramente, ma mi turba che mi stai mentendo, che credi che mi beva questa storia, mi vedi come la Madonna? Hai mai visto una Madonna con una P38 Sergej?
 

Sergej  Ma no Linda, è così, è così, devi credermi, tu sei speciale, io ora potrei fare sesso qui con te, ma perché…
 
Linda – Io ti voglio Sergej e tu mi stai umiliando, ti tieni quella mano a conchiglia a protezione del tuo sesso, però sono giorni che mi baci e mi ecciti e non arrivi mai al punto, che hai Sergej , c’è un’altra donna?
 

Sergej – No!
 
Linda – Punta la pistola alla testa di Sergej – Sei evasivo.
 
Sergej – Ma come Linda ho detto No!
 

Linda – Il tuo sesso è evasivo, i tuoi occhi, sei diverso. Non ti riconosco. Linda se ne esce sbattendo la portiera – Sergej non sono il tipo di donna da lasciare in bianco, e sai che non sono romantica, quindi non mi propinare mai più queste balle, o risolvi la tua impotenza o sei morto, non mi rovino la vita con l’ FBI e il KGB addosso per uno che non sa neppure finire quello che ha cominciato. Questa sera ti  è andata bene che mi è sopraggiunto un fervore creativo e me ne vado a scolpire e a lasciare qualche blocco di marmo davanti all’ FBI , altra cosa, io non me la prendo con le donne, quindi se ti sei invaghito di qualcun’altra io ammazzo te, perché il mio problema sei tu!|

 

Sergej – Ma…ma Linda non esistono altre, lo sai io mi incasino la vita, ma poi ci sei solo tu.
 
Linda – Tu la incasini agli altri la vita, non sono gelosa Sergej, lo sai possiamo andare con chi vogliamo sia tu che io.
 
Sergej sbatte ripetutamente la testa sul volante.

 

Linda – Che tu mi tradisca non mi farebbe ne’ caldo ne’ freddo, ma la tua impotenza mi offende e mi svaluta e io non lo permetto a nessuno.
 
Sergej – Ma tu non c’entri tu sei bellissima, tu.
 
Linda – Addio Sergej salutami la tua lumaca!
 
Sprezzante Linda se ne va. Sergej, esce dalla macchina fumandosi una sigaretta, appoggiato al cofano, uno spietato killer e una lumaca guardano immobili una mezza luna.
 
 
Sergej davanti al capo del KGB
 
Capo del KGB – Sergej ti tolgo la copertura da fotografo, non regge proprio - gli lancia dei documenti sul tavolo, Sergej li raccoglie, butta la testa indietro e rimane così, sospeso con gli occhi proiettati al soffitto – Al momento lasciamo stare la cattura di Linda, non sei in grado, ti sei rammollito. Che hai da guardare il soffitto, vuoi salvare un ragno da una possibile slogatura dovesse cadere? !

 

Sergej – Mi avete dato la copertura di un prete, che fatale coincidenza di eventi.
 
Capo del KGB – Si, ti trasferirai in un convento isolato e guardato a vista da noi, confesserai gente come di regola, farai tutto quello che fa un prete.
 
Sergej – Io non vado con i bambini, ho delle regole!
 
Capo del KGB – Ok, ok non farai proprio tutto quello che fa un prete, intendevo, cresime, comunioni, messe.
 
Sergej – Non so dire messa.
 

Capo del KGB – Vai a qualche funzione e registra, studia, impara! Basta che dici qualsiasi cosa ti passi per la testa seguito da un “scambiatevi un segno di pace e Amen” Qualche problema?
 
Sergej – Devo parlare con lo psicologo.
 

Capo del KGB – Tu? Lo psicologo è in terapia da un supervisore e non si è ancora ripreso dalla vostra ultima seduta, come faccio a chiamartelo!
 
Sergej – Ma lui sarà protetto dalla sua cabina papale, dunque io non lo aggredirò, credo. Se non gli parlo potrei, ecco, fare andare a puttane anche questa copertura.

 

Capo del KGB – Fantastico!  (Urla) Agente Melissa!
 
Entra l’agente Melissa spargendo feromoni per l’ufficio, con movimento ballonzolante dei seni, e natiche che quando si spostano monologano, Sergej è impassibile, accenna a un sorriso idiota e infantile, il capo del KGB si deterge la fronte.
 

Capo del KGB – Agente, ecco consegni l’abito talare a Sergej e tutto quello che gli occorre e gli prenda un appuntamento con lo psicologo, senza traumatizzarmi lo psicologo, prepari la cabina papale per quel povero cristo  e ammanettate Sergej durante il colloquio, voglio inoltre dieci agenti di guardia alla seduta.
 

Sergej – Ma è personale.
 
Capo del KGB – Al  KGB nulla è personale, solo la tua idiozia!
 

Melissa consegna l’abito a Sergej e gli sussurra all’orecchio, muovendo labbra color carminio, come frutti di mare pulsanti a brezze marine.
 
Melissa – Tu con l’abito talare sei nei miei sogni più erotici, quando puoi confessarmi, padre?
 
Sergej muove un sopracciglio.
 
Capo del KGB – Melissa, lasci stare, tempo sprecato, il suon tipo è quell’essere androgino e spietato, tanto eccesso non fa per lui.

 

Melissa se ne esce guardando storto il suo capo, il movimento dei glutei riesce momentaneamente a bloccare il respiro di qualche agente presente. Quando entra o esce Melissa si crea una pausa-spazio temporale che distrae tutto il KGB, dopo di ché in genere si passa al caffè perché la concentrazione è comunque andata, soprannominata anche l’agente caffeina, per l’improvviso alzarsi della pressione dei presenti.
 

 

 

Linda nel suo studio è nervosa, gioca a pulce con le cimici dell’ FBI ha spaccato tutti i busti parzialmente cominciati, è la sua corrente del “NON FINITO” come il sesso con Sergej, un desiderio irrisolto, un bisogno irrefrenabile di parlare con qualcuno, ma con chi? Da quando è entrata nell’ FBI , Linda ha abbandonato ogni amica, non ha parenti, non ha un’infanzia, un passato, odia gli psicologi che del resto la temono, per la prima volta Linda avverte insicurezza, si ricorda di un’ amica, un tempo lontano, fa ricerche, viene a sapere che si è fatta suora. Rimane perplessa, poi però si decide ad andarle a parlare, sicura del fatto che, una suora come uno psicologo, dovrebbe tenere al sicuro i suoi segreti e poi Linda deve solo sfogarsi, parlare con una donna, dire come sempre solo parziali verità, soddisfatta della decisione presa, tira un calcio a una testa di marmo che si va a schiantare sull’unica cimice rimasta. L’ FBI perde momentaneamente i contatti con Linda.

 

 

Al KGB uno psicologo alquanto disturbato si presenta dietro una cabina, un blocchetto tra le mani che tremano, un numero indistinto di tic nervosi, e parziale balbettamento. Dall’altra parte anche Sergej è imbarazzato, presenziano al colloquio agenti e Melissa, come potere parlare liberamente di impotenza, anche per un serial Killer gelido come Sergej la situazione non è facilmente gestibile. Ma quando dopo una serie di Rorschach mostrate dallo psicologo, Sergej dice di vedere solo lumache, qualche sospetto comincia ad avvolgere gli agenti, qualcuno lascia la stanza, uno sguardo di Sergej e tutti escono, rimane Melissa.

 

Melissa – Potrebbe semplicemente significare che stai con la donna sbagliata, Sergej se dovessi avere bisogno di sperimentare, io mi sacrificherei volentieri per il KGB e per la nostra Russia!
 
Sergej – Da (fa cenno a Melissa di uscire)
 

Melissa esce distraendo lo psicologo che osservando lui stesso le macchie Rorschach, intravede solo morbide e sinuose chiappe ovunque.
 

Lo psicologo finisce per dare pillole blu a Sergej, senza parlargli di Viagra per evitare la rabbia di Sergej, il quale se le intasca, credendo siano normali antidepressivi, indossa il suo abito talare e si reca nello sperduto paesino a casa del Buon Dio scelto dal KGB per la copertura. Al momento di dire messa, Sergej, dopo essersi precedentemente ingoiato una pillola, presenzia all’altare, la gente del paese entra, si siede, la chiesetta sperduta si riempie, nel totale silenzio Sergej si accorge dell’erezione e della sua tunica da prete che improvvisamente sembra dal basso ventre indicare con il fallo, l’ultima pecorella smarrita, sulla soglia della porta della casa del signore, illuminata come una santa compare Linda. Linda si fa il segno della croce e controlla le sue pistole, entra imbarazzata, e guarda stranamente quel prete che le ricorda qualcuno, ma è troppo distante per vedere bene. Il silenzio avvolge la chiesa, Sergej si nasconde dietro l’altare, ma per arrivare al leggio dovrebbe mostrarsi in tutto il suo fulgore, e dire che questa cosa risolverebbe ogni questione con Linda se non con Dio. Sergej ha solo una scappatoia dire messa.

Il volto imperlato di sudore gli occhi che scorrono da una parte all’altra in cerca di vie di fuga, due ingenui chierichetti che gli volgono le spalle da troppo vicino, e la’ come la più incazzata delle Dee, Linda, che cazzo ci fa Linda lì, l’atea Linda, la mangiapreti Linda.

 

Sergej – (Dopo avere profondamente inspirato, dice messa) :

 
Ecco, adesso scambiatevi un segno di pace e andate in pace, Amen.

 

Sergej piroetta di scatto su se stesso ed esce alla velocità della luce, come una visione. Linda non essendo esperta di messe chiede a una donna anziana vicino.

 

Linda – Ma è finita?

 

Donna – Ma a me non pare neppure cominciata, non so è un parroco nuovo, anche veloce direi. Mah… meglio così va, vado a fare delle focacce, la saluto signorina!

 

 

Linda – La saluto.  (Tra sé) Certo fanno presto questi a lavarsi la coscienza, devo cercare la mia amica, deve essere da queste parti, ha detto che sarebbe stata qui, ad ascoltare il nuovo parroco.

 

Linda si aggira per la chiesa, odore di incenso, capelli che sanno di alghe di mare e polvere da sparo, giungono a inebriare le narici di Sergej.
 

 

 

 

 

To be continued