Linda - Foto - grafica Eloisa Guidarelli
Fermento
al KGB, giungono notizie inquietanti.
Capo del KGB - Una strage? Come una strage? Mando
sul posto i nostri agenti. Sospetti? Avete una descrizione? - segna su un
taccuino, ripetendo a voce alta, alcuni agenti hanno raggiunto il capo del KGB
- Atletico, capelli lunghi castani, belloccio, anzi proprio bono, per
favore ci sono dei morti si attenga a una pura e semplice descrizione agente
Melissa, capisco la primavera, ma abbiamo un nome, avevamo un nome da
difendere, armato, figuriamoci, comportamento paranoide. No aspettate a fare
ricerche, abbiamo riprese di un amatore, chi? Di una ammiratrice? Lei Melissa?
Agente Melissa porti il suo culo qui, grazie e ci fornisca le immagini del suo
cellulare, che sarà sempre meglio delle telecamere Made in China di
questo dipartimento di zotici.
Agente – Che è successo capo?
Capo - Una strage, una serie di incidenti a catena,
testacoda, tamponamenti a Trieste
autostrada e la descrizione non lascia dubbi, credo si tratti di Sergej, quello
doveva solo fare il fotografo, attenersi a una normalissima e innocua copertura
senza attirarci l’attenzione addosso.
Agente – Movente?
Capo – Sergej ci ha mai fornito moventi per fare
stragi? I moventi di Sergej possono variare dalla luna piena a una fila al Cup
per quanto ne sappiamo! Abbiamo il KGB nelle mani di un sociopatico.
Agente – Però bravo.
Il capo del KGB lo fulmina, entra Melissa.
Melissa – E bello!
Capo del KGB – Avete finito? Carichi quelle dannate
immagini e guardiamoci questo enorme casino.
Abbiamo la targa e la macchina di Sergej, eccola la’
in fila, faccio uno zoom, Sergej ha tirato giù il finestrino, c’è una
discussione con un altro automobilista, vede?
Capo del KGB
– Un momento, fai lo zoom torna indietro, dove Sergej inchioda creando
un tamponamento e quello che gli si avvicina deve averlo insultato, firmandosi
la sua condanna. Perché inchioda? Perché inchioda non capisco!
Agente - Stiamo ingrandendo, non è chiaro, c’è un
puntino, qualcosa sulla strada, Sergej è paonazzo e indica sulla strada. Dietro
ci sono decine di macchine tamponate, chi non è morto bestemmia.
Capo – Non ci interessa lo spelling agente, cos’è
quel puntino che ha fatto inchiodare Sergej!!
Melissa – O Porca… non ci crederà capo, è … una
lumaca!
Capo – Cosa cazzo è?
Melissa - Una lumaca, sa quelle con la casa che si
spostano lentamente, molto lentamente, Sergej ha deciso di farla passare, ecco
lo spelling dell’uomo che si avvicina e lo insulta dal finestrino è “Cornuto”
Agente – Ha dato del cornuto a Sergej? Allora non ci
sarebbe stato nulla da fare anche intervenendo per tempo, la sua vita era
segnata. Che facciamo capo? Tra tutte le offese che si possono fare a Sergej,
quella è la più letale per il suo amor proprio.
Melissa – La lumaca è salva! (Melissa tradisce un
singulto di orgoglio e piena ammirazione e stima per Sergej)
Capo del KGB – Agente Melissa quando ha finito di
ansimare e di zoomare sul volto di Sergej, vorrei capire quanti altri morti
sono implicati, in questa faccenda. Non è un
provino cinematografico a quell’idiota!
Melissa – Ecco, la scena successiva si vede Sergej
raccogliere la lumaca e portarla oltre il guard-rail, accidenti altre macchine
per evitarlo si ammassano, volano giù, ci sono corpi sparati come fionde dai
parabrezza, gente che inchioda e ruota come sugli autoscontri, però guardi,
Sergej ora corre sui tetti delle macchine, guardi, surfa sul camion, o cazzo la galleria, si è girato
dando le spalle alla galleria per un selfie al cellulare, che fai girati,
girati!
Capo del KGB – Agente Melissa la prego non siamo
davanti alle immagini del film Dottor Zivago.
Melissa -
oddio non posso guardare!
Capo del KGB – Per favore agente Melissa, magari ci
risolvesse il problema una galleria, teme per un cretino che ha fatto una
strage?
Melissa – E’ Salvo, è salvo… Un messaggio sul
cellulare, che carino mi ha mandato il selfie fatto in galleria, un po’ buio
vedo i suoi occhi accanto a quelli della lumaca.
Capo del KGB – Cristo, cristo cosa ho fatto di male,
per meritarmi questo!!
Agente – C’è tutto l’ FBI sul posto, Linda compresa che lo cerca. Linda sappiamo che non lo
ucciderà mai.
Capo del KGB – Non può neppure essere sfuggito. Tenete
l’inquadratura su Linda , fai uno zoom su Linda. Questo cretino fa una strage
per una lumaca e l’unica che dovrebbe uccidere, Linda, non la uccide perché è
innamorato perso!
Melissa – (Sospirando) Beata lei! Linda sta
guardando un cartellone pubblicitario, di quelli sull’autostrada, strano che
sia così distratta dalla pubblicità visto la carneficina che circonda l’ FBI .
Capo del KGB – Come dici Melissa? Fai uno zoom al
cartello pubblicitario.
Melissa – Non ci posso credere Sergej ha fatto la
pubblicità alla Vodafone, c’è la sua faccia con scritto “tutto intorno a te” o
qualcosa del genere…
Capo del KGB – Considerando che intorno a sé ha
fatto una strage la trovo proprio ironia di merda, quella Melissa non è una
pubblicità con Sergej, quello è Sergej, Sergej ha studiato la tecnica della
bidimensionalità associata al mimetismo, può trasformarsi in un cartellone
pubblicitario. Può diventare bidimensionale come un foglio, illusioni ottiche
chiaramente.
Melissa – O Porc… Ma ne è sicuro?
Capo del KGB – Certo, anzitutto non mi risulta che
tali compagnie telefoniche possano contattare la nostra spia russa come testimonial,
insomma un serial-killer, inoltre se guarda bene c’è anche la lumaca.
Melissa – Sembra stia ammiccando a Linda. Lei gli ha
girato le spalle, aspetti, beh non ha importanza, comunque Linda si è tolta una
camicia imbrattata di sangue è rimasta in reggiseno con la fondina della
pistola, oddio Sergej è caduto.
Capo del KGB – Cosa?
Melissa – Caduto, ma per fortuna tiene la lumaca in alto,
si deve essere sfracellato la mascella con quel volo, i cartelloni pubblicitari
nelle autostrade sono sempre abbastanza in alto.
Capo del KGB – Che vergogna, che immensa vergogna
per la Russia. Recuperate quell’idiota appena possibile e mandatemelo qui. (Rimasto
solo) Pazzesco, quel Sergej mi ha rincitrullito anche l’agente Melissa, la
femminilità più straripante e straziante mai contenuta da una divisa, un seno
che fa saltare i distintivi e non solo, pantaloni attillati che non lasciano
nulla all’immaginazione e dannazione non mi ha mai, dico mai, degnato di uno
sguardo, si scioglie dietro la spia più imbecille del KGB, per altro, che la
considera solo un’amica, una sorella, una compagniuccia di giochi, perché è
letteralmente perso dietro Linda, che è un uomo, praticamente un uomo, una
donna esile, corpo d’adolescente, che non ha mai nulla di femminile indosso, che
non ha nulla di femminile, piccolina, quasi come una bambina, spietata, cinica,
cresciuta come una macchina da guerra. Non potrò mai capire i gusti di Sergej!
Rimarrebbe impassibile di fronte a Melissa nuda, sarebbe capace di chiederle di
giocare a battaglia navale, e se solo intravede il reggiseno di Linda, una
prima scarsa, cade per terra tramortito. Se solo Linda accenna una parola in
russo sviene, se solo Linda sposta una frazione d’aria che gli rimanda il suo
odore, l’abbiamo già perso. E’ una guerra senza pari. Quella piccola serpe
mezzosangue francese!
All’interno di una Station-Wagon bianca e molto
ammaccata, Linda e Sergej sono avvinghiati. I baci e gli sfregamenti diventano
qualcosa di insopportabile, per due adulti che vorrebbero portare a termine
queste effusioni, possibilmente evitandosi innumerevoli traumi cranici e lividi
alle gambe.
Linda – Oh Sergej!
Sergej – No, Linda ,
quello è il cambio.
Linda – Cos’hai? Ti ho
adorato Sergej quando hai salvato quella lumaca, ma non avrai avuto un transfert
con quella creatura molle?
Sergej – No Linda, è che
… Linda, non sarebbe romantico, anzi sarebbe davvero irrispettoso da parte mia
se ora facessi sesso con te, preferisco ecco trattenermi, soffrire, ma noi
siamo noi Linda, io, sarebbe squallido qui ora, in questa macchina, oltretutto
la lumaca ci guarda.
Linda – Quale delle due
lumache Sergej? Linda mette una mano sulla patta di Sergej - Sergej
guardami, ma tu pensi che io Linda, uno spietato killer che ti conosce come le
sue tasche e le sue pistole, mi beva questa stronzata del romanticismo e del
tuo trattenerti dal fare sesso con me, perché, perché non sarebbe romantico,
perché mi sentirei usata, stavi per aggiungere quest’altra stronzata dal
repertorio degli impotenti? Non mi turba neanche la tua impotenza, cioè sì
chiaramente, ma mi turba che mi stai mentendo, che credi che mi beva questa
storia, mi vedi come la Madonna? Hai mai visto una Madonna con una P38 Sergej?
Sergej Ma no Linda, è così, è così, devi credermi,
tu sei speciale, io ora potrei fare sesso qui con te, ma perché…
Linda – Io ti voglio
Sergej e tu mi stai umiliando, ti tieni quella mano a conchiglia a protezione
del tuo sesso, però sono giorni che mi baci e mi ecciti e non arrivi mai al
punto, che hai Sergej , c’è un’altra donna?
Sergej – No!
Linda – Punta la
pistola alla testa di Sergej – Sei evasivo.
Sergej – Ma come Linda ho
detto No!
Linda – Il tuo sesso è
evasivo, i tuoi occhi, sei diverso. Non ti riconosco. Linda se ne esce
sbattendo la portiera – Sergej non sono il tipo
di donna da lasciare in bianco, e sai che non sono romantica, quindi non mi
propinare mai più queste balle, o risolvi la tua impotenza o sei morto, non mi
rovino la vita con l’ FBI e il KGB addosso per uno che non sa neppure finire
quello che ha cominciato. Questa sera ti
è andata bene che mi è sopraggiunto un fervore creativo e me ne vado a
scolpire e a lasciare qualche blocco di marmo davanti all’ FBI , altra cosa, io
non me la prendo con le donne, quindi se ti sei invaghito di qualcun’altra io
ammazzo te, perché il mio problema sei tu!|
Sergej – Ma…ma Linda non
esistono altre, lo sai io mi incasino la vita, ma poi ci sei solo tu.
Linda – Tu la incasini
agli altri la vita, non sono gelosa Sergej, lo sai possiamo andare con chi
vogliamo sia tu che io.
Sergej sbatte ripetutamente la testa sul volante.
Linda – Che tu mi
tradisca non mi farebbe ne’ caldo ne’ freddo, ma la tua impotenza mi offende e
mi svaluta e io non lo permetto a nessuno.
Sergej – Ma tu non
c’entri tu sei bellissima, tu.
Linda – Addio Sergej
salutami la tua lumaca!
Sprezzante Linda se ne va. Sergej, esce dalla macchina
fumandosi una sigaretta, appoggiato al cofano, uno spietato killer e una lumaca
guardano immobili una mezza luna.
Sergej davanti al capo del KGB
Capo del KGB – Sergej ti
tolgo la copertura da fotografo, non regge proprio - gli lancia dei
documenti sul tavolo, Sergej li raccoglie, butta la testa indietro e rimane
così, sospeso con gli occhi proiettati al soffitto – Al momento lasciamo stare la cattura di Linda, non sei in grado, ti sei
rammollito. Che hai da guardare il soffitto, vuoi salvare un ragno da una
possibile slogatura dovesse cadere? !
Sergej – Mi avete dato la
copertura di un prete, che fatale coincidenza di eventi.
Capo del KGB – Si, ti
trasferirai in un convento isolato e guardato a vista da noi, confesserai gente
come di regola, farai tutto quello che fa un prete.
Sergej – Io non vado con
i bambini, ho delle regole!
Capo del KGB – Ok, ok non
farai proprio tutto quello che fa un prete, intendevo, cresime, comunioni,
messe.
Sergej – Non so dire
messa.
Capo del KGB – Vai a
qualche funzione e registra, studia, impara! Basta che dici qualsiasi cosa ti
passi per la testa seguito da un “scambiatevi un segno di pace e Amen” Qualche
problema?
Sergej – Devo parlare con
lo psicologo.
Capo del KGB – Tu? Lo
psicologo è in terapia da un supervisore e non si è ancora ripreso dalla vostra
ultima seduta, come faccio a chiamartelo!
Sergej – Ma lui sarà
protetto dalla sua cabina papale, dunque io non lo aggredirò, credo. Se non gli
parlo potrei, ecco, fare andare a puttane anche questa copertura.
Capo del KGB –
Fantastico! (Urla) Agente Melissa!
Entra l’agente Melissa spargendo feromoni per l’ufficio,
con movimento ballonzolante dei seni, e natiche che quando si spostano
monologano, Sergej è impassibile, accenna a un sorriso idiota e infantile, il
capo del KGB si deterge la fronte.
Capo del KGB – Agente,
ecco consegni l’abito talare a Sergej e tutto quello che gli occorre e gli
prenda un appuntamento con lo psicologo, senza traumatizzarmi lo psicologo,
prepari la cabina papale per quel povero cristo e ammanettate Sergej durante il colloquio, voglio inoltre dieci
agenti di guardia alla seduta.
Sergej – Ma è personale.
Capo del KGB – Al KGB nulla è personale, solo la tua idiozia!
Melissa consegna l’abito a Sergej e gli sussurra
all’orecchio, muovendo labbra color carminio, come frutti di mare pulsanti a
brezze marine.
Melissa – Tu con l’abito
talare sei nei miei sogni più erotici, quando puoi confessarmi, padre?
Sergej muove un sopracciglio.
Capo del KGB – Melissa,
lasci stare, tempo sprecato, il suon tipo è quell’essere androgino e spietato,
tanto eccesso non fa per lui.
Melissa se ne esce guardando storto il suo capo, il
movimento dei glutei riesce momentaneamente a bloccare il respiro di qualche
agente presente. Quando entra o esce Melissa si crea una pausa-spazio temporale
che distrae tutto il KGB, dopo di ché in genere si passa al caffè perché la
concentrazione è comunque andata, soprannominata anche l’agente caffeina, per
l’improvviso alzarsi della pressione dei presenti.
Linda nel suo studio è nervosa, gioca a pulce con le
cimici dell’ FBI ha spaccato tutti i busti parzialmente cominciati, è la sua
corrente del “NON FINITO” come il sesso con Sergej, un desiderio irrisolto, un
bisogno irrefrenabile di parlare con qualcuno, ma con chi? Da quando è entrata
nell’ FBI , Linda ha abbandonato ogni amica, non ha parenti, non ha
un’infanzia, un passato, odia gli psicologi che del resto la temono, per la
prima volta Linda avverte insicurezza, si ricorda di un’ amica, un tempo
lontano, fa ricerche, viene a sapere che si è fatta suora. Rimane perplessa,
poi però si decide ad andarle a parlare, sicura del fatto che, una suora come
uno psicologo, dovrebbe tenere al sicuro i suoi segreti e poi Linda deve solo
sfogarsi, parlare con una donna, dire come sempre solo parziali verità,
soddisfatta della decisione presa, tira un calcio a una testa di marmo che si
va a schiantare sull’unica cimice rimasta. L’ FBI perde momentaneamente i
contatti con Linda.
Al KGB uno psicologo alquanto disturbato si presenta
dietro una cabina, un blocchetto tra le mani che tremano, un numero indistinto
di tic nervosi, e parziale balbettamento. Dall’altra parte anche Sergej è
imbarazzato, presenziano al colloquio agenti e Melissa, come potere parlare
liberamente di impotenza, anche per un serial Killer gelido come Sergej la
situazione non è facilmente gestibile. Ma quando dopo una serie di Rorschach
mostrate dallo psicologo, Sergej dice di vedere solo lumache, qualche sospetto
comincia ad avvolgere gli agenti, qualcuno lascia la stanza, uno sguardo di
Sergej e tutti escono, rimane Melissa.
Melissa – Potrebbe
semplicemente significare che stai con la donna sbagliata, Sergej se dovessi
avere bisogno di sperimentare, io mi sacrificherei volentieri per il KGB e per
la nostra Russia!
Sergej – Da (fa
cenno a Melissa di uscire)
Melissa esce distraendo lo psicologo che osservando lui
stesso le macchie Rorschach, intravede solo morbide e sinuose chiappe ovunque.
Lo psicologo finisce per dare pillole blu a Sergej,
senza parlargli di Viagra per evitare la rabbia di Sergej, il quale se le
intasca, credendo siano normali antidepressivi, indossa il suo abito talare e
si reca nello sperduto paesino a casa del Buon Dio scelto dal KGB per la
copertura. Al momento di dire messa, Sergej, dopo essersi precedentemente
ingoiato una pillola, presenzia all’altare, la gente del paese entra, si siede,
la chiesetta sperduta si riempie, nel totale silenzio Sergej si accorge
dell’erezione e della sua tunica da prete che improvvisamente sembra dal basso
ventre indicare con il fallo, l’ultima pecorella smarrita, sulla soglia della
porta della casa del signore, illuminata come una santa compare Linda. Linda si
fa il segno della croce e controlla le sue pistole, entra imbarazzata, e guarda
stranamente quel prete che le ricorda qualcuno, ma è troppo distante per vedere
bene. Il silenzio avvolge la chiesa, Sergej si nasconde dietro l’altare, ma per
arrivare al leggio dovrebbe mostrarsi in tutto il suo fulgore, e dire che
questa cosa risolverebbe ogni questione con Linda se non con Dio. Sergej ha
solo una scappatoia dire messa.
Il volto imperlato di sudore gli occhi che scorrono
da una parte all’altra in cerca di vie di fuga, due ingenui chierichetti che
gli volgono le spalle da troppo vicino, e la’ come la più incazzata delle Dee,
Linda, che cazzo ci fa Linda lì, l’atea Linda, la mangiapreti Linda.
Sergej – (Dopo avere profondamente inspirato, dice
messa) :
Ecco, adesso scambiatevi un segno di pace e andate in
pace, Amen.
Sergej piroetta di scatto su se stesso ed esce alla
velocità della luce, come una visione. Linda non essendo esperta di messe
chiede a una donna anziana vicino.
Linda – Ma è finita?
Donna – Ma a me non pare neppure cominciata, non so
è un parroco nuovo, anche veloce direi. Mah… meglio così va, vado a fare delle
focacce, la saluto signorina!
Linda – La saluto.
(Tra sé) Certo fanno presto questi a lavarsi la coscienza, devo
cercare la mia amica, deve essere da queste parti, ha detto che sarebbe stata
qui, ad ascoltare il nuovo parroco.
Linda si aggira per la chiesa, odore di incenso, capelli
che sanno di alghe di mare e polvere da sparo, giungono a inebriare le narici
di Sergej.
To be continued
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