lunedì 25 marzo 2019

IL BISOGNO DI UN FINALE - Parte terza


 
 
IL BISOGNO DI UN FINALE - PARTE TERZA
 
 
EHI ESCE DI SCENA SCONSOLATO.
 
Ehi – Mi avrete sulla coscienza! (tra sé) Se ce l’avete una coscienza.
 
TUTTI E TRE SONO A OCCHI BASSI SUL TAVOLO, NON SI GUARDANO, SILENZIO.
 
Max -  (assorto nei suoi pensieri) Potrei intitolarla “il bordello”.
 
Regista – Per carità Max, anche se sei uno scrittore, vedi di non prendere tutto ciò che dico alla lettera.
 
 
Max -   Brutto segno se ancora non ho trovato un titolo, (scuotendo la testa amareggiato) trovo sempre prima il titolo, prima che ci sia la storia da raccontare, è dal titolo che nasce! Brutta storia, non so mica se ci sarà un finale senza ancora un titolo. (Si rende conto che tutti lo stanno guardando perplessi e preoccupati, verso il regista) Guarda che io, io ti odio perché ti stimo! (tutti lo guardano sconcertati) So che è difficile da capire ma, io ho dato questo testo a te, a te non a un altro, a te l’ho dato. ( Si perde) Perché? Perché, (temporeggia) perché l’ho dato a te? (cerca di recuperare con astuzia) Perché l’ho dato a te ti sarai chiesto! Anche perché sei l’unico regista che conosco, é vero, come negarlo  ma, non è questo il punto, io lo avrei dato comunque a te, perché so che tu credi in me, e questo… (Max é impacciato, alza la voce per scuotere il regista che é rimasto impassibile) La mia sofferenza è doppia! Poniamo che tu fossi un regista che non stimo, potrei prendere il mio testo e andarmene, dire la cosa non mi interessa, ridere alle tue critiche, gioire di tutto il resto e fregarmene perché se   non credessi in te cosa me ne fregherebbe di un giudizio negativo o positivo anche, se appunto io non credessi in te. Mi diresti che non sono un professionista? (Butta il copione in aria e urla) E chi se ne frega! Che il testo fa schifo? (Prende il copione di Alex e lo butta in aria urlando) E chi se ne frega! Che una scena d’amore non c’entra? ((Prende il copione  di Ehi e lo tira in aria, urlando) E chi se ne frega!
 
 
Regista – Sai Max, un copione che cade a terra a teatro porta sfiga, un’enorme sfiga! Ne hai fatti cadere almeno tre, quindi prima di continuare dovresti battere ogni copione per terra tre volte!
 
SILENZIO DI GHIACCIO, MAX LO GUARDA MORTALMENTE OFFESO.
 
Ehi(Dalle quinte al colmo della più sincera meraviglia) Che enorme cazzata!
 
Regista(Verso Ehi) Taci! Max, vuoi per favore battere questi copioni tre volte a testa per terra!?
 
MAX ESEGUE MALVOLENTIERI GUARDANDO IL REGISTA CON ODIO OGNI VOLTA CHE RIPONE UN COPIONE SUL TAVOLO.
 
Ehi  (Dalle quinte, parlando ad alta voce) Certo che questa gente di teatro è superstiziosa quasi a livello di paranoia, non si fischia sul palcoscenico, non ci si veste di viola, non puoi fare cadere il copione, l’unica cosa sana e sensata è toccarsi il culo prima di entrare in scena, che poi è per questo che la maggior parte della gente fa teatro!
 
NESSUNO CONSIDERA EHI, MAX CONTINUA IL SUO DISCORSO AMAREGGIATO MA DETERMINATO.
 
Max -  Ho scritto e ti ho dato me, quando hai cominciato a tagliare e spostare e aggiungere e, io non ero pronto, non lo ero, non lo sarò mai temo, soffrivo perché pensavo, io lo stimo anche, io lo stimo e gli credo persino. Io gli credo, non é mica un regista come un altro, é anche uno che stimo, cazzo! (Urla) Porca puttana non riuscivo neppure a odiarti e quando ci riuscivo mi sentivo in colpa! (Come in trance) E’ pure uno in cui credo, mi dicevo, perché allora mi ferisce sapendo di farlo? Mi chiedevo, perché non mi parla? Mi dicevo, perché non si fida! Mi rispondevo! Perché mi esclude? Mi ripetevo, perché non sono degno! Mi rispondevo! (Urla) Cazzo solo un dialogo volevo! Che schifo incazzarsi in rima! (Si calma) Ma non capisci che per un autore é come vedere un figlio che se ne va, non si é mai pronti a vederlo andare solo, magari cresce in fretta, magari fa tutto ciò che non avremmo mai voluto facesse e… possiamo solo guardare. (Urla) Neanche il tempo di capire e  me lo hai portato via, neanche gli avevo fatto le dovute raccomandazioni, non gli avevo detto di non fidarsi dei registi, non gli avevo dato la merenda, non gli avevo dato un bacio, non gli avevo detto di usare le precauzioni, non gli avevo mica detto di tornare presto la sera e di non correre e di mangiare e… (si rende conto per un attimo e guarda le facce sconvolte di tutti, poi quella disgustata del regista, si calma di nuovo) Capite,  giorni d’ansia per lui,  una vita per lui,  scegliere il titolo, il carattere che gli sta bene, magari quando é più grande una copertina  e l’ultimo regalo che gli dobbiamo é lasciarlo andare, lasciare che si faccia una sua identità di (pausa) copione. (Urla) Facile a dirsi per un figlio! (Amareggiato) Ma non per la mia commedia.
 
Regista – Disgustoso! Raccapricciante, patetico, folle, presuntuoso.
 
Ehi  (Urlando fuori scena) Da esibizionisti del cazzo!
 
TUTTI, URLANDO:
 
-         Taci!
 
 
Max – La stiamo facendo troppo seria?
 
Regista – Sei tu l’autore Max,  fai qualcosa!
 
IN QUEL MOMENTO ENTRA EHI, HA CORSO, CERCA DI PRENDERE IL RESPIRO, HA QUASI UN ATTACCO D’ASMA, SI SFORZA DI COMUNICARE UNA NOTIZIA URGENTE:
 
Ehi(Ansimante) Presto, presto sta arrivando l’uomo della  S . I . A . E !
 
TUTTI HANNO UN UNICO RIFLESSO IMMEDIATO E QUASI CONTEMPORANEO: NASCONDERE I COPIONI E TIRARE FUORI CARTE DA GIOCO, UN LIBRO E UNA RIVISTA, EHI SI GUARDA ATTORNO TERRORIZZATO.
 
Regista -  Mi raccomando manteniamo la calma. Faremo come sempre! Inventatevi tutti un mestiere, basta che non abbia nulla a che vedere con il teatro, siate convincenti, assumete un aspetto tranquillo e sereno, so che è dura! Ricordate non stiamo per mettere in scena nessuna commedia (tra sé) e visto come vanno le cose, magari diciamo pure la verità! Eccolo!
 
ENTRA L’UOMO DELLA SIAE IMPETTITO, RIGIDO, FISCALE E VESTITO COME UN CONTROLLORE DEI TRENI.
 
Uomo della siae -  Buongiorno!
 
TUTTI ALZANO LE MANI COME MINACCIATI DA UNA PISTOLA.
 
Uomo della siae -  Riposo, prego! Normale controllo che usiamo fare a teatro.
 
Ehi – Quale teatro?
 
Regista(Dandogli un calcio da sotto il tavolo e bisbigliando) Non esagerare!
 
Ehi   (Supplicando) So che c’é una multa per questo ma,  sia comprensivo, non ho obliterato quando sono entrato.
 
 
L’uomo della siae – Ah! Non si preoccupi, quella di obliterare il biglietto prima di entrare e prima di uscire da un teatro è una proposta di legge che andrà in vigore dall’anno prossimo, con multe salatissime! Comunque per ora può rilassarsi, bene voi siete gli attori?
 
CORO DI TUTTI:
 
-         (Urlando) NO!
 
Regista  Siamo amici, ci troviamo solitamente a teatro, ecco!
 
Uomo della siae -  Lei ha tutto l’aspetto di un regista . (Studiandolo)
 
Max – (Tra sé) Colpa dell’impermeabile.
 
Uomo della siae  - (Rivolto verso Max) E lei dell’autore, coraggio a quando il lieto evento?
 
TUTTI LO GUARDANO MALISSIMO.
 
Max – Non ci sarà nessun evento, soprattutto lieto!
 
Uomo della siae(Stucchevole verso Max) Capisco, non si sono ancora rotte le acque, l’autore è in attesa!
 
Max – Già (sprezzante) in compenso a tutti si sono rotti i coglioni!
 
Uomo della siae – Brutale! Come tutti gli artisti! Bella ragazza, (verso Alex) l’attrice?
 
Ehi – (Ha una crisi isterica, urla) Lo sa, sa tutto! Gioca, gioca come il gatto col topo! Perché non la facciamo finita, ci metteranno tutti dentro, tutti.
 
ALEX TAPPA LA BOCCA AD EHI.
 
Alex -  Scusatelo, soffre di manie di persecuzione!
 
Regista(Tra i denti minacciando con lo sguardo Ehi) Tra poco soffrirà solo di persecuzione!
 
Uomo della siae -  Bene, fuori il copione! (Silenzio) Una locandina, le date le avrete no? (silenzio, nessuno fa un gesto) A quanto il costo dei biglietti? (silenzio) Avete detto il numero di serate? (silenzio) Perché pensate di replicare, vero?
 
Max – Guardi che si sta sbagliando, io non sono uno scrittore, guardi sto leggendo (mostra il libro) e si sa che chi legge non scrive! Ha provato a fare tutte e due insieme? Lui, capisco che ne ha l’aspetto e per questo ha tutta la mia comprensione, ma non è un regista, lui é…  é… uno scommettitore, sa il vizio del gioco e, lei, (sognante) lei, beh lei, fa l’assistente sociale e, lui, lui… (con disprezzo) lui è il caso sociale appunto! Come vede la realtà è meno interessante ma,  è più reale, ecco.
 
Uomo della siae – E cosa ci fate tutti a teatro?
 
Regista – Guardi, si giocava a scala quaranta, se vuole restare, o se vuole proporre un altro gioco… E’ un teatro adatto per giocare, anche a carte, c’è silenzio, spazio per le penitenze, ci si concentra, ci veniamo spesso, forse anche domani per dire, certo se riusciamo sempre a combinare con gli impegni, capisce?
 
Uomo della siae  Eppure, quello che si sta svolgendo qui ha tutto l’aspetto di una commedia, persino il pubblico! (guarda il pubblico) Come la mettete col pubblico?
 
Max  Ma quale pubblico, guardate bene  è gente che prega! Vengono spesso, troppa gente in chiesa capite? E poca a teatro, così la gente si è spostata a pregare nei teatri, adatti anche, non trova?
 
Regista – Già è così provi ad andare in chiesa e forse là troverà chi recita!
 
Uomo della siae – Bene, comunque devo perquisirvi, è la legge!
 
Max – Ma non siamo armati!
 
Uomo della siae   Al di là del fatto che anche se lo foste non me lo direste, (secca risata) ha!  Io non cerco armi normali, cerco copioni!
 
Regista – Ma dove vuole che si riesca a nascondere un copione addosso!
 
Uomo della siae – Ho anni di servizio alle spalle signore e,  non mi faccia parlare, ho visto artisti nascondere i copioni ovunque, li ho visti ingoiare le pagine intere perché fossero ancora leggibili, (pausa) dopo! E non mi faccia andare oltre, ho visto attrici nascondere oggetti di scena…
 
Max – Lasci perdere, abbiamo intuito.
 
Uomo della siae – Per ora vi perquisirò esternamente, diciamo, perché spero che ancora non vi siate ingoiati niente, e vedete di non farlo! Dopo le perquisizioni sono più antipatiche e non si dimenticano facilmente e, comunque potrei anche farvi una radiografia e sarebbe umiliante trovarvi le pagine scritte galleggiarvi dentro come su una lavagna luminosa.
 
 
LI PERQUISISCE UNO AD UNO, SOFFERMANDOSI SU ALEX.
 
Uomo della siae – Direi che siete puliti! Tornerò quando meno ve lo aspettate e se su quel tavolo troverò copioni per voi sarà la fine! Riconosco immediatamente attori, registi  e autori, riconosco gli artisti ovunque, ci addestrano, come i cani da tartufo! Siamo addestrati per questo!
 
Max  (Urla) Se farò mai uno spettacolo devolverò tutto in beneficenza, andrò su Marte, o sulla luna! Dove le sanguisughe come te non mi toglieranno il sangue! Parassita!
 
Uomo della siae – Classico discorso d’autore! Scrivete alle spalle dello stato, chiedete di proteggere le vostre opere e poi non volete pagare!
 
L’UOMO SE NE ESCE MENTRE TUTTI TENGONO MAX PER LE BRACCIA  CHE CONTINUA A SCALCIARE.
 
 
 
Max – Usuraio!
 
Ehi – Dobbiamo essere uniti!
 
TUTTI IN CORO:
 
-         Assolutamente.
 
 
BUIO. VEDIAMO ENTRARE IN SCENA  ALEX IN PUNTA DI PIEDI, SI GUARDA ALLE SPALLE,  AI LATI, E’ AGITATISSIMA, CONTINUA A GUARDARSI INTORNO MENTRE AVANZA, GUARDA L’OROLOGIO.
 
Alex – (sottovoce) Max, Max ci sei?
 
ENTRA MAX FURTIVO, SI GUARDA ALLE SPALLE, POI ABBAGLIATO DA ALEX LE CORRE INCONTRO E SI ABBRACCIANO.
 
Max – Quanto tempo abbiamo?
 
Alex – Poco é la pausa delle prove. (Alex  parla a testa bassa cercando di nascondere la faccia)
 
Max – Alex, cos’ hai fatto? (scorgendo un occhio nero)
 
Alex – Niente, è che sono innamorata, penso sempre a te e, quando ho sbagliato per la decima volta i saluti…
 
Max – I saluti? Sta montando i saluti ma se sto cercando ancora il finale!
 
Alex – Lo sai che lui ci tiene ai saluti, ha detto che vuole cominciare per tempo, per non trascurare nulla. Quanto durerà circa la tua commedia?
 
Max – Beh, manca il finale, comunque non supererà un’ora credo, un’ora e mezza forse.
 
Alex – Ecco, due con i saluti!
 
Max – Alex, povera Alex, ma come fai a sbagliare i saluti? (Ripensandoci dopo, urla) Mezz’ora di saluti?
 
Alex – Sapessi cosa ha montato, cominciano con una marcia militare, (pausa, riflette) incrociata, Ehi pensava di calarlo dal soffitto, un sistema di carrucole, poi vedrai, io dopo una serie di evoluzioni acrobatiche dovrei terminare con un tuffo carpiato dal palcoscenico e cadere in piedi, il tutto sempre sorridendo, dice che non si deve vedere la fatica di un attore, mai.
 
Max - (interrompendo) Basta così, non voglio neanche sentire. Sono disperato,  non riesco più a scrivere niente di sensato e tu compari sotto tutte le forme, sembra che ti sei alleata con le parole,  a te fanno sempre spazio, ma se consegno altri fogli su di te lui, mi uccide! (pausa, riflette) Ha ragione, e se avesse ragione? Non siamo professionisti, ci vediamo di nascosto e non rendiamo più.
 
 
Alex(rapita, dopo una lunga pausa) Sei un maestro. Non so ancora di cosa, però per me lo sei, come i maestri metti soggezione. Sei sotto il suo mirino e io sotto il tuo e noi  (pausa, guarda il pubblico) sotto i loro! Niente di nuovo quindi. Forse se fossi un uomo sarei come te. Sei la mia parte maschile? Ho pensato a noi Max, non potremmo stare insieme mai, per il semplice fatto che non possiamo mentirci. Siamo come allo specchio. (Come in trance) Siamo prede in fuga col fiato nemico sul collo. Siamo già una provocazione. Siamo oltre. Non lo freghi un tuo simile. Lo sai Max cosa sono i suoi occhi, gli occhi del regista? (Alex si avvicina a Max  come per un bacio mentre continua a parlargli all’orecchio) sono  metal – detector. Quando avremo una tregua? Mai. Lo so mai. Sarebbe adeguarsi. Sarebbe convincersi. Sarebbe la fine. Ci siamo. Siamo ancora in guerra. Siamo ancora alleati. No. Non sei cambiato. No non mi hanno cambiata. No non ci hanno cambiati. Abbiamo ancora i loro morsi, sento affondare ogni giorno i loro denti, ci strapperanno, un giorno le idee come brandelli di carne?
 
Max(interdetto, dopo una lunga pausa) Chi i registi? Sai cosa mi piace di te Alex ? Che ciò che dici non c’entra mai un cazzo con niente! No (l’abbraccia) le idee no, nessuno te le può strappare a morsi e ingoiare. Meno male, non trovi?
 
 
Alex – Già, meno male. Devi concentrarti su Ehi, dagli un cuore, un’anima, un motivo! Parlagli, cerca di capirlo, di incontrarlo, affrontalo  Max!
 
Max – Non ce la faccio, rappresenta il disimpegno per uno scrittore! E il regista che taglia tutto, si è fissato e ne vuole fare il personaggio principale! Te lo figuri? Un pervertito! Non credo che ne uscirò illeso questa volta, questa volta dal manicomio non mi salva nessuno.
 
Alex – Fagli fare un gesto importante che lo riscatti, lui soffre!
 
Max – Alex, ragiona come posso riscattare uno che in scena si presenta a brache calate, come? E’ uscito l’esibizionismo che è in me e, io ora me ne vergogno solo, lo disprezzo, sono caduto nel piccolo, solito concetto maschile che tutto si misura col… col…  non riesco neanche a dirlo.
 
Alex – Max, ne hai fatto un eroe femminile, una specie di Superman!
 
Max – Tu sei ciò che di più bello ha creato la mia immaginazione.
 
Alex – Ma tu devi accettarci tutti! Devi accettare tutti i lati di te stesso.
 
Max – Alex, risparmiami la psicologia e lasciami da solo con i lati di me stesso che mi fanno schifo, grazie. Non sai quanto ci tengo!
 
Alex  - (uscendo) Ciao, e non scrivere più di me!
 
ALEX E’ USCITA DI SCENA, MAX E’ SOLO SEDUTO SULLE SCALE E IMMENSAMENTE TRISTE.
 
Max(Parlando ad alta voce tra sé) Superman, colpa dell’educazione che danno a noi maschi fin da bambini, e tutti quei giochi basati su quello, Max, Max facciamo a chi piscia più lontano! Max, si gioca al dottore, corri! Si conta fino a tre e ci si tira giù le mutande e, (pausa)  c’è sempre la stronza che non lo fa, ma in compenso alla vista del tuo non la smette più di ridere!
 
IN QUEL MOMENTO ENTRA EHI.
 
Ehi – Brutta faccenda quando le donne ridono!
 
Max – Come ti permetti di ascoltare i miei pensieri! Non ti sei neanche scelto un nome.
 
Ehi – Non hai mai avuto intenzione di darmelo!
 
Max – Pensavo che il regista ti avrebbe tagliato immediatamente, invece mi sbagliavo anche su questo!
 
Ehi – Non capisco il tuo odio, sei razzista? Che poi tutti i personaggi perseguitati ingiustamente come me, possono solo riscuotere grande simpatia!
 
Max – Io non so cosa stai a rappresentare, non so da quale zona recondita della mia psiche sei uscito, non so cos’altro scrivere di te.
 
Ehi(singhiozza) Ma lo vedi che hai creato un mostro? Hai portato tutta l’attenzione sull’arnese e hai fatto di me solo un cretino che non fai neppure parlare, uno zombi, (urla) uno zombi esibizionista, l’ho sentito il regista, l’ho sentito il regista cosa credi? (rassegnato) Invece io ho anche un cuore e un cervello e un’anima, ecco!
 
Max – Ah si? E quando l’ho scritto questo eh? Sta a vedere che adesso tu e tutti i personaggi vi scrivete da soli, sta a vedere! (Aggredendolo) Mi stai facendo fretta? Mi serve tempo, ho cominciato male con te, come faccio a tornare indietro, sei un esibizionista nero su bianco, non sei altro, (urla) vattene! Andatevene tutti e lasciatemi in pace!
 
Ehi – Il regista ha aggiunto due righe, sono sensibile, ho un cuore e una testa, ecco. (Max lo guarda sconvolto)  Non volevo dirtelo per non farti soffrire.
 
Max – (umiliato) Cosa ci faccio qui, cosa!
 
MAX  ESCE. EHI RIMANE SOLO SI SIEDE SULLE SCALE, LA TESTA TRA LE MANI, ENTRA  ALEX E GLI SI SIEDE ACCANTO.
 
Alex – Tutto bene?
 
Ehi – No, sono così depresso e mi sento in colpa perché non so se Max ha scritto che sono un depresso.
 
Alex – Max  non è una persona facile, ma non credo che ti odi.
 
Ehi – Non odierà te, lui ti ama, il regista ancora non l’ho capito, lo odia o lo stima o tutte e due o lo odia perché lo stima o lo stima perché lo odia, boh! Chi lo capisce é bravo, e comunque vedi, per quanto mi riguarda lui non mi odia e non mi stima, gli sono completamente indifferente! Sono uno sbaglio, uno non degno. Io voglio tagliarmi, mi taglio da solo, ecco!
 
Alex – Non puoi, anch’io volevo andarmene, ma possiamo solo aspettare il finale.
 
Ehi(si guarda in  mezzo alle gambe) Ho solo una certezza.
 
Alex(lo guarda imbarazzata) Già, sai molti uomini vorrebbero avere questa certezza! (Tra sé) Anche molte donne, credo.
 
Ehi – Sei così buona, Max ha messo il meglio di sé in te,  (pausa) posso fartelo vedere?
 
Alex – Se può aiutarti a stare meglio, va bene.
 
EHI SEMPRE DI SPALLE AL PUBBLICO E DI FRONTE AD ALEX SI APRE IL CAPPOTTO.
 
Alex(sospirando estasiata) Ridai fiducia nel mondo!
 
IN QUELL’ISTANTE ENTRA MAX CHE CORRE ADDOSSO A EHI COME UNA FURIA GLI SI AGGRAPPA AL BAVERO DEL CAPPOTTO E COMINCIA A SCUOTERLO URLANDO:
 
Max – Io ti uccido con le mie mani! Maniaco, eccolo il finale, correte per vedere il finale, l’uccido!
 
Alex(saltellandogli intorno preoccupata) Lascialo, lascialo lo faceva per sollevarsi, è solo depresso, lascialo!
 
Max – Depresso? (inferocito) Non l’ho mai scritto, a lui quello che gli si solleva non è il morale (lo riafferra meglio e lo scuote di più) Te lo faccio vedere io, dovevi stare lontano da lei, è una delle poche cose sulle quali io e il regista siamo pienamente d’accordo! Chiaro?
 
Alex – Basta! Lascialo (pausa) Max sei invidioso, ecco!
 
MAX A QUELLA PAROLA ESITA, LASCIA EHI CHE SI SISTEMA IL BAVERO E SI RIALLACCIA I PANTALONI, SI GIRA LENTO VERSO ALEX E LE VA INCONTRO CON OCCHI DI FUOCO.
 
Max(in falsetto) Cos’hai detto? Che cosa hai osato dire? (urla) Ti descrivo come una creatura ultraterrena e romantica e ti abbassi a paragoni così terrestri, da portuale? Ho sentito bene?
 
Alex(arretrando) Ma.. tu… tu…  hai detto che ero ribelle, che ti piacevo per quest… che…
 
Max(urla) Ribelle non puttana! Se penso tanto alle parole che scrivo ci sarà un motivo!
 
Ehi(petulante) Ha detto che le ridò fiducia nel mondo.
 
Max – Taci, schifoso! Dimmi che non é vero Alex, dimmi che non è vero e io crederò a te, dillo!
 
Alex(urla) No è vero! Mi ridà fiducia nel mondo, non hai mica scritto di me che sono una bigotta, puritana no? Non hai specificato ancora nulla di me! Tu sai parlare bene Max, tu sei un filosofo, un poeta, tu filosofeggi, filosofeggi, descrivi, descrivi, ma lui ha…
 
Max – Zitta! Alex, non sporcarti la bocca di quella parola!
 
Alex – Non la dirò, (Alex continua a indietreggiare col fiato grosso) Ma lui… ha…
 
Max – Ti proibisco di fare gesti!
 
Alex – Perchè non affrontare la realtà? (Urla) Lui ha (sognante) il più bell’arnese…
 
Max(cade in ginocchio e urla) Dove hai imparato a dirlo!? Hai rovinato tutto, tutto! Eri il personaggio più bello che io abbia mai potuto sognare, hai distrutto un mito, un ideale di donna, un esempio! Alex! Perché non impari a mentire, quando serve, come tutte le donne, perché sei così dannatamente sincera!
 
Alex – Max, un uomo senza arnese é come la terra senza il sole, voi ruotate intorno al vostro arnese, è la vostra identità, ammettilo, noi donne abbiamo sempre sbagliato nel cercare di dare importanza al resto, nell’innamorarci dei vostri pensieri, o delle vostre parole, perché persino i vostri pensieri e le vostre parole sono comandate dal vostro pisello. Capisci? Tutti abbiamo sbagliato, se nella donna tutti gli stimoli partono da comandi del cervello, nell’uomo partono da impulsi del pisello! Ma non ve ne facciamo più una colpa. E’ una questione di genere, e a questo punto allora l’importante è almeno che siate degni di un bell’arnese, visto che è lui a dirigere la vostra vita, a tenervi al guinzaglio, e voi lo seguite ovunque, e tu hai scritto di lui (indica Ehi) senza ipocrisia e adesso lo disprezzi, io invece lo ammiro. Un uomo senza arnese è un cieco senza bastone.
 
Ehi – Nietzsche?
 
Max – Basta, Alex per sciacquarti la bocca ci vorrebbe una cisterna di detersivo, ti lascio ai tuoi misteri sull’universo, hai fatto abbastanza per oggi.
 
ECHEGGIA UN URLO CHE PARALIZZA TUTTI QUANTI.
 
-         Riunione di compagnia!
 
DI NUOVO LA SOLITA SCENA, SONO TUTTI AL TAVOLO PRIGIONIERI DELL’IMMENSA PAUSA REGISTICA PRIMA DI COMINCIARE.
 
Regista(prende un ampio respiro) Lavoro con dei deficienti! Max, questi fogli?
 
Max – Dev… devo ritoccarli, ecco. Parlano d’amore, a tratti eh? Sì purtroppo mi escono!
 
IL REGISTA LO FULMINA CON LO SGUARDO.
 
Max  - Un pochino parlano d’amore, come nei film c’è sempre la scena di sesso, ci vuole soprattutto se non c’entra! (arrampicandosi sugli specchi) Facile scrivere in maniera coerente, invece io vado contro corrente, facile farsi uno specchietto dove ho un’idea più o meno centrale, un finale magari, no? (pausa, si risponde da solo) No! uno parte e scrive e se è uno scrittore è lì che si vede! (riflette)Tipo il finale, che cazzo vuol dire? Tutti si aspettano un finale, cos’é tutta questa voglia di finire, nella vita io ho continue esperienze che non hanno un finale, che sono finite così, troncate dagli eventi! Non c’è musica, non c’è morale, non si chiude e apre nessun dibattito, non vengo avanti per prendere i saluti. I finali li inventiamo noi, ma la vita è un flusso senza fine. Hanno tutti fretta di morire, ecco cos’é, guai a non avere le conclusioni, a non segnare un punto, la gente non ci dormirebbe la notte, beh! E’ venuto il momento di scuotere l’opinione pubblica, non è lo scrittore che si deve adeguare ai desideri di nessuno, ma il pubblico si adeguerà ai desideri dello scrittore. Tu mi dici che la scena d’amore non c’entra? Per questo io la metto!(pausa lunghissima il regista lo squadra minaccioso) Arte! Licenza poetica?
 
 
Regista – Max?
 
 
 
Max(stringendo i denti) Sì?
 
Regista – Fa schifo!
 
 
Max(cercando di pararsi il culo con la filosofia) Schifo! Ma cos’è lo schifo? E in base a cosa stabiliamo che una cosa fa schifo e l’altra no? Cose che fanno schifo a una persona potrebbero piacere a un’altra, giusto? E quindi il punto è chiedersi perché ! Perché dico questo? Mi fa schifo veramente o è una mia difesa verso ciò che non conosco, ciò che mi è ignoto, o solo che è diverso, come un ragno ad esempio, che spesso ci fa schifo ma, il punto è (pausa) il ragno cosa pensa di me? (Non avendo riscosso alcuna approvazione ma solo uno sguardo sdegnato del regista, prosegue su un’altra strada) Un autore non si scompone davanti alla critica, soprattutto quando ancora non è andata in scena la commedia e manca il finale. (Immensa pausa) Bene, cercherò un finale ma non perché credo sia giusto, logico o opportuno e tanto meno perché lo dici tu! Lo troverò perché la gente non è ancora pronta per la mia scrittura d’avanguardia, ecco.