Never Again - Part Four
Sede della CIA colloquio interno tra il capo e un
agente:
Capo- Dove sta Linda?
Agente – L’abbiamo persa.
Capo – L’abbiamo persa? La CIA perde i suoi uomini
adesso, e se perdiamo i nostri come cazzo facciamo a trovare gli altri!!? (pugno
sul tavolo che fa saltare il portamatite) Cosa sappiamo di Sergej?
Agente – Seguiamo i morti che lascia per via…
Capo – Cos’è una poesia? Parli chiaro!
Agente – Beh, dopo avere ucciso… un prete, un cieco,
un ragazzo che…
Capo – Le so queste cose, l’ultima volta dove è
stato rintracciato?
Agente – Ci sarebbe una traccia sì, è stato ucciso
un uomo che ostentava focaccine, vendeva focaccine, sappiamo che Sergej sta
tentando una dieta, deve averlo preso per un affronto, l’ha ucciso, agenti hanno
seguito le briciole…
Capo – Ma cos’è pollicino? Gli agenti devono seguire
le briciole!!? E’ il criminale più schedato che abbiamo, il più recidivo,
conosciamo tutte le sue identità, non sanno neppure più come travestirlo,
inoltre semina morti con una facilità inaudita e noi non lo catturiamo, come
mai?! (Pugno sul tavolo cade il portamatite)
Agente – Se posso permettermi, capo, è un
agente scelto del KGB non per nulla, è un assassino spietato, un esperto del
mimetismo senza eguali, probabilmente era sul posto anche accanto al morto,
immobilizzato contro qualche consona parete, con un bolo di focaccina ancora
bloccato in gola perché non sentissimo deglutire, è un vero genio, converrà…
Capo – Io convengo che sono circondato da veri
idioti, talmente idioti che Sergej appare un genio! Sergej è rammollito perché
è innamorato, sviene ogni mezz’ora circa, basta che senta lei, la veda, la
sfiori o che lei pronunci qualche parola in russo, altro punto debole è la sua
gelosia, quindi saremo noi a tirare fuori il topo dalla tana, mandate qualcuno
a sedurre Linda, Sergej apparirà immediatamente! Che fa ancora lì? Scattare!
Agente – Abbiamo un piccolo problema… Ehm avevamo
già tentato questa pista, il fatto è che gli agenti muoiono prima di
raggiungere Linda, li fredda a distanza, quando stanno per rivolgerle la
parola, e naturalmente, tutti gli agenti della CIA si rifiutano categoricamente
di corteggiarla, di tentare alcunché minimo approccio, neppure chiedere di
accendere, nulla, quando cammina Linda è sola per un raggio di Chilometri.
Capo – Ma è ridicolo, pagateli bene, vi ordino! E’
un’azione speciale, dobbiamo fare ingelosire Sergej, dobbiamo farlo avvicinare!
(rassegnato all’evidenza) Non abbiamo volontari, eh? Va bene, fate
uscire qualcuno dal carcere di massima sicurezza e in cambio della libertà,
breve, di cui godrà, tenterà di sedurre Linda, qualche povero criminale a cui
non sia arrivata la leggendaria fama di Sergej. Che tipi piacciono a Linda?
Trovatele qualche punto debole, scavate nell’infanzia, qualsiasi cosa che ce la
renda vulnerabile e anzitutto trovatela!
Agente – Linda non ha punti deboli, non ha
un’infanzia, non ha alcuna traccia di una vita precedente, non è vulnerabile,
ama solo Sergej, non degna di uno sguardo nessun altro uomo, come potrebbe del
resto, le cadono ai piedi prima, in senso fisico appunto, non metaforico, gira
solo una voce, ma è una voce…
Capo – Per favore la dica! Cos’è Giovanna D’Arco!?
Agente – Sembra che sia affascinata da maschi
latini, intendo scuri di occhi, capelli… Un qualcosa che la cattura, quanto
meno per i primi cinque minuti. Perché poi quando parlano, insomma appena
aprono bocca, evidentemente ne rimane delusa e
li uccide.
Capo – Possono bastare! Come latino? Occhi neri?
Capelli neri? Ma se Sergej è biondo, castano, tipico Russo, c’è un abisso!
Agente – Beh perché l’amore è cieco.
Capo – Visto
che se parlano li uccide, fate in modo che questo amore sia muto oltre che
cieco, il più possibile, almeno. Esca, trovi questo ergastolano latino, scarso
di linguaggio, ma che risulti misterioso e non deficiente, con un certo
fascino, mi raccomando, e lo mandi in giro a cercare Linda! (tra sé) Linda Gringa… ora ti sistemiamo noi il tuo
Sergej.
Cambio scena, una panchina sovrastata da foglie,
edera, ogni tipo di pianta rampicante, impossibile pensare di sedersi, a mala
pena si intravede tra le foglie, da lati opposti cauti entrano
nell’inquadratura i piedi di Linda e Sergej, vestiti entrambi di verde,
perfettamente mimetizzati con l’ambiente.
Sergej – Non sai quanto mi manchi,
sono braccato Linda, guarda la nostra panchina, pensa da quanto tempo non ci
incontriamo.
Linda – Accidenti Sergej, tu semini troppi morti,
ora anche a me tengono il guinzaglio corto, non sai che fatica essere qui,
perfetto mimetismo Sergej, sei un maestro.
Sergej – Oh Linda persino i tuoi occhi si
mimetizzano con il verde delle foglie… Sei così perfetta.
Linda – Da.
Sergej? Sergej? Dove sei Sergej! Cosa fai ai miei piedi, Sergej non puoi
svenire sempre! Ero distratta, non parlerò più russo, rialzati, accidenti! Mi
troveranno in qualche modo, forse mi useranno come esca per cercare te, quindi
cerca di non cogliere qualsiasi provocazione loro, ma cosa parlo a fare!
Sergej – Da.
Linda – Cosa? Ah, che cavolo di modo di dire sì!
Senti dobbiamo resistere, non ci potremmo vedere, perciò, annusami quanto ti
pare, ora che puoi, i capelli, la pelle,
fai il pieno di me, perché poi dobbiamo sparire, e il piano è ritrovarci
a Trieste.
Sergej – I tuoi capelli d’alga… Perché Trieste?
Linda – Perché è romantica, perché c’è molto vento e
gli inseguimenti a piedi sono più lenti, anche noi siamo più lenti, però anche
loro, e poi noi siamo allenati a correre controvento, perché noi ci siamo amati
la’, per motivi romantici insomma, e se dovessimo morire sarà una morte
romantica, come volevi tu. Si aspetteranno che fuggiamo chissà dove invece ci
spostiamo non poi di tanto, gli stiamo sotto il naso, anzi gli staremo alle
spalle che è l’unico modo per non essere inseguiti.
Sergej – Non fa una piega. La tua voce. E’ ingiusto
che tu sia così bella.
Linda – Perché? La bellezza è soggettiva, tu mi ami
Sergej. Molti non mi troverebbero affatto bella.
Sergej – Solo perché altrimenti morirebbero, per
pura sopravvivenza, ma tu sei ingiustamente bella.
Linda – La bellezza è democratica, sai? Io non avrei
avuto soldi per comprarmela. Tu sei bello Sergej, sei così democraticamente
bello.
Sergej – Da.
Linda – Cos…
(Urlando) Che hai fatto Sergej ? Hai freddato un uomo accanto
alla nostra panchina!!
Sergej – Ci stava pisciando sopra a causa del nostro
perfetto mimetismo Gringa .
Linda – Accidenti Sergej ora dobbiamo spostarci. Era
un dannato posto tranquillo! Sono così stanca amore. Sergej ? Sergej? Dove sei
Sergej, dai alzati! Sergej non è questo il caso di svenire, non dirò più
“amore”, scusa, merda Sergej l’amore ti rammollisce proprio, Sergej? Sergej?
Rialzati Sergej, Sergej dicevo, sono stanca, vorrei essere scissa in due,
vorrei che una parte di me fosse tutto quello che serve nella vita: lavoro,
praticità, razionalità e l’altra tutto quello che manca, amore, istinto,
verità. E scegliere quale mandare avanti senza che una influenzi l’altra, ma
sono la stessa persona, la stessa persona e questo è un casino. Perché queste
due si influenzano Sergej! Ed io mi influenzo di continuo.
Sergej – Baciandola sulla fronte: - Infatti
sei calda, Linda. La nostra più grande fortuna è la nostra capacità di
adattamento, la nostra più grande sfortuna è la nostra capacità di adattamento.
Linda – (assorta)- Da
Sergej cade sul cadavere ai loro piedi.
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