giovedì 19 giugno 2014

Never Again - Part Four




Never Again  - Part Four


 

 

 

Sede della CIA colloquio interno tra il capo e un agente:

 

Capo- Dove sta Linda?

 

Agente – L’abbiamo persa.

 

Capo – L’abbiamo persa? La CIA perde i suoi uomini adesso, e se perdiamo i nostri come cazzo facciamo a trovare gli altri!!? (pugno sul tavolo che fa saltare il portamatite) Cosa sappiamo di Sergej?

 

Agente – Seguiamo i morti che lascia per via…

 

Capo – Cos’è una poesia? Parli chiaro!

 

Agente – Beh, dopo avere ucciso… un prete, un cieco, un ragazzo che…

 

Capo – Le so queste cose, l’ultima volta dove è stato rintracciato?

 

Agente – Ci sarebbe una traccia sì, è stato ucciso un uomo che ostentava focaccine, vendeva focaccine, sappiamo che Sergej sta tentando una dieta, deve averlo preso per un affronto, l’ha ucciso, agenti hanno seguito le briciole…

 

Capo – Ma cos’è pollicino? Gli agenti devono seguire le briciole!!? E’ il criminale più schedato che abbiamo, il più recidivo, conosciamo tutte le sue identità, non sanno neppure più come travestirlo, inoltre semina morti con una facilità inaudita e noi non lo catturiamo, come mai?! (Pugno sul tavolo cade il portamatite)

 

Agente Se posso permettermi, capo, è un agente scelto del KGB non per nulla, è un assassino spietato, un esperto del mimetismo senza eguali, probabilmente era sul posto anche accanto al morto, immobilizzato contro qualche consona parete, con un bolo di focaccina ancora bloccato in gola perché non sentissimo deglutire, è un vero genio, converrà…

 

Capo – Io convengo che sono circondato da veri idioti, talmente idioti che Sergej appare un genio! Sergej è rammollito perché è innamorato, sviene ogni mezz’ora circa, basta che senta lei, la veda, la sfiori o che lei pronunci qualche parola in russo, altro punto debole è la sua gelosia, quindi saremo noi a tirare fuori il topo dalla tana, mandate qualcuno a sedurre Linda, Sergej apparirà immediatamente! Che fa ancora lì? Scattare!

 

Agente – Abbiamo un piccolo problema… Ehm avevamo già tentato questa pista, il fatto è che gli agenti muoiono prima di raggiungere Linda, li fredda a distanza, quando stanno per rivolgerle la parola, e naturalmente, tutti gli agenti della CIA si rifiutano categoricamente di corteggiarla, di tentare alcunché minimo approccio, neppure chiedere di accendere, nulla, quando cammina Linda è sola per un raggio di Chilometri.

 

Capo – Ma è ridicolo, pagateli bene, vi ordino! E’ un’azione speciale, dobbiamo fare ingelosire Sergej, dobbiamo farlo avvicinare! (rassegnato all’evidenza) Non abbiamo volontari, eh? Va bene, fate uscire qualcuno dal carcere di massima sicurezza e in cambio della libertà, breve, di cui godrà, tenterà di sedurre Linda, qualche povero criminale a cui non sia arrivata la leggendaria fama di Sergej. Che tipi piacciono a Linda? Trovatele qualche punto debole, scavate nell’infanzia, qualsiasi cosa che ce la renda vulnerabile e anzitutto trovatela!

 

Agente – Linda non ha punti deboli, non ha un’infanzia, non ha alcuna traccia di una vita precedente, non è vulnerabile, ama solo Sergej, non degna di uno sguardo nessun altro uomo, come potrebbe del resto, le cadono ai piedi prima, in senso fisico appunto, non metaforico, gira solo una voce, ma è una voce…

 

Capo – Per favore la dica! Cos’è Giovanna D’Arco!?

 

Agente – Sembra che sia affascinata da maschi latini, intendo scuri di occhi, capelli… Un qualcosa che la cattura, quanto meno per i primi cinque minuti. Perché poi quando parlano, insomma appena aprono bocca, evidentemente ne rimane delusa e  li uccide.

 

Capo – Possono bastare! Come latino? Occhi neri? Capelli neri? Ma se Sergej è biondo, castano, tipico Russo, c’è un abisso!

 

Agente – Beh perché l’amore è cieco.

 

Capo –  Visto che se parlano li uccide, fate in modo che questo amore sia muto oltre che cieco, il più possibile, almeno. Esca, trovi questo ergastolano latino, scarso di linguaggio, ma che risulti misterioso e non deficiente, con un certo fascino, mi raccomando, e lo mandi in giro a cercare Linda! (tra sé)  Linda Gringa… ora ti sistemiamo noi il tuo Sergej.

 

 

Cambio scena, una panchina sovrastata da foglie, edera, ogni tipo di pianta rampicante, impossibile pensare di sedersi, a mala pena si intravede tra le foglie, da lati opposti cauti entrano nell’inquadratura i piedi di Linda e Sergej, vestiti entrambi di verde, perfettamente mimetizzati con l’ambiente.

 

Sergej –  Non sai quanto mi manchi, sono braccato Linda, guarda la nostra panchina, pensa da quanto tempo non ci incontriamo.

 

Linda – Accidenti Sergej, tu semini troppi morti, ora anche a me tengono il guinzaglio corto, non sai che fatica essere qui, perfetto mimetismo Sergej, sei un maestro.

 

Sergej – Oh Linda persino i tuoi occhi si mimetizzano con il verde delle foglie… Sei così perfetta.

 

Linda – Da.  Sergej? Sergej? Dove sei Sergej! Cosa fai ai miei piedi, Sergej non puoi svenire sempre! Ero distratta, non parlerò più russo, rialzati, accidenti! Mi troveranno in qualche modo, forse mi useranno come esca per cercare te, quindi cerca di non cogliere qualsiasi provocazione loro, ma cosa parlo a fare!

 

Sergej – Da.

 

Linda – Cosa? Ah, che cavolo di modo di dire sì! Senti dobbiamo resistere, non ci potremmo vedere, perciò, annusami quanto ti pare, ora che puoi, i capelli, la pelle,  fai il pieno di me, perché poi dobbiamo sparire, e il piano è ritrovarci a Trieste.

 

Sergej – I tuoi capelli d’alga… Perché Trieste?

 

Linda – Perché è romantica, perché c’è molto vento e gli inseguimenti a piedi sono più lenti, anche noi siamo più lenti, però anche loro, e poi noi siamo allenati a correre controvento, perché noi ci siamo amati la’, per motivi romantici insomma, e se dovessimo morire sarà una morte romantica, come volevi tu. Si aspetteranno che fuggiamo chissà dove invece ci spostiamo non poi di tanto, gli stiamo sotto il naso, anzi gli staremo alle spalle che è l’unico modo per non essere inseguiti.

 

Sergej – Non fa una piega. La tua voce. E’ ingiusto che tu sia così bella.

 

Linda – Perché? La bellezza è soggettiva, tu mi ami Sergej. Molti non mi troverebbero affatto bella.

 

Sergej – Solo perché altrimenti morirebbero, per pura sopravvivenza, ma tu sei ingiustamente bella.

 

Linda – La bellezza è democratica, sai? Io non avrei avuto soldi per comprarmela. Tu sei bello Sergej, sei così democraticamente bello.

 

Sergej – Da.

 

Linda –  Cos… (Urlando) Che hai fatto Sergej ? Hai freddato un uomo accanto alla nostra panchina!!

 

Sergej – Ci stava pisciando sopra a causa del nostro perfetto mimetismo Gringa .

 

Linda – Accidenti Sergej ora dobbiamo spostarci. Era un dannato posto tranquillo! Sono così stanca amore. Sergej ? Sergej? Dove sei Sergej, dai alzati! Sergej non è questo il caso di svenire, non dirò più “amore”, scusa, merda Sergej l’amore ti rammollisce proprio, Sergej? Sergej? Rialzati Sergej, Sergej dicevo, sono stanca, vorrei essere scissa in due, vorrei che una parte di me fosse tutto quello che serve nella vita: lavoro, praticità, razionalità e l’altra tutto quello che manca, amore, istinto, verità. E scegliere quale mandare avanti senza che una influenzi l’altra, ma sono la stessa persona, la stessa persona e questo è un casino. Perché queste due si influenzano Sergej! Ed io mi influenzo di continuo.

 

Sergej – Baciandola sulla fronte: - Infatti sei calda, Linda. La nostra più grande fortuna è la nostra capacità di adattamento, la nostra più grande sfortuna è la nostra capacità di adattamento.

 

Linda – (assorta)- Da

 

Sergej cade sul cadavere ai loro piedi.

 
To be continued....
 


 

 

 

 

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